Stava facendo immersione e trova qualcosa di unico davanti i suoi occhi

Qualcosa di unico appare davanti agli occhi di questa persona durante un’immersione. Scopriamo insieme cosa.

Trova qualcosa di unico
Trova qualcosa di unico – viaggi.nanopress.it

Immaginate di trovarvi a fare una bella immersione, magari per scattare alcune fotografie, ed imbattervi in qualcosa di davvero sorprendente. Questo è accaduto nelle acque dell’Oceano ad un famoso fotografo subacqueo. La spiegazione di questa vicenda è incredibile tanto quanto la storia nella sua interezza. Sapete di che si tratta? Scopriamolo insieme.

Qualcosa di unico nelle acque dove sta facendo immersione

Pensate di trovarvi nel bel mezzo di una immersione ed imbattervi in una cosa inaspettata. Questo è quanto è accaduto al celebre fotografo giapponese Yoji Ookata. L’uomo è davvero celebre per le molte bellissime immagini scattate nei fondali degli oceani.

Eppure anche per un vero esperto come lui, può succedere di essere testimone di qualcosa di unico. Ookata, si trovava infatti nei pressi della zona di Amami Oshima. Una bellissima zona che si trova a nord del Tropico del Cancro. Precisamente a 300 chilometri dall’Isola di Okinawa e dall’Isola di Kyushu.

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Qualcosa di unico in profondità – viaggi.nanopress.it

Si tratta di un’isola molto estesa, dalla superficie di 712 chilometri quadrati, che la rende la seconda per estensione dell’arcipelago cui appartiene e la settima più grande del Giappone. Celebre anche per altri motivi, come le bellissime vette dei monti Yuwan e Yui. Insieme ad altre isole fa parte dal 1974 del parco nazionale Amami Gunto.

Un territorio che da esplorare ha davvero molto e quello stava facendo Ookata, immerso a ben 80 metri di profondità. Qui ha rintracciato qualcosa di strano sul fondale, che ha immediatamente fotografato per potervi tornare successivamente con una troupe televisiva per svelarne il mistero.

Quello che ha rintracciato infatti erano dei veri e propri cerchi nella sabbia. Non cerchi qualsiasi, ma qualcosa che poteva sembrare un disegno artistico!

I misteriosi cerchi nella sabbia

Quando si parla di cerchi nel terreno si apre un mondo di teorie strampalate, lo sappiamo bene. L’ipotesi più gettonata è sempre quella dell’intervento alieno, che in questo modo cerca di comunicare con noi. In realtà nonostante diversi miti e speculazioni, non è mai stato possibile provare che non si trattasse di azioni umane.

Molti esperti hanno dimostrato che in realtà questi cerchi possono benissimo essere fatti dall’uomo, ed anche in pochissime ore e con utilizzo di mezzi diversi. Tornando ai cerchi nei fondali però la spiegazione è diversa.

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I misteriosi cerchi marini – viaggi.nanopress.it

Ookata è la sua troupe si sono chiesti chi però si prenderebbe la briga di fare un disegno così elaborato sul fondo dell’Oceano? Soprattutto dove nessuno può vederlo, perché lo stesso fotografo lo ha rintracciato per caso?

A rendere il mistero ancora più fitto, il fatto che disegni più o meno identici siano stati rintracciati diversi anni dopo anche in Danimarca a Mon, dunque da tutta altra parte. Disegni che potevano raggiungere anche i 15 metri di diametro, rintracciati questa volta da un turista appassionato di immersioni.

Ed in un’altra zona ancora si sono ripresentate a distanza di tre anni. Urgeva quindi trovare una spiegazione logica.

La risoluzione del mistero

Naturalmente le ipotesi prese in considerazione sono state le più disparate, alcune davvero molto fantasiose. Si è parlato addirittura di conseguenze legate a bombe risalenti al secondo conflitto mondiale.

Un mistero fittissimo che ha coinvolto i migliori professionisti in tutto il mondo. Eppure la risoluzione era più semplice di quanto si pensasse. A disegnare queste vere e proprie opera d’arte sono stati i pesce palla!

Noti anche come Tretaodontidae, sono simili ai Diodontidae. Sono pesci noti per la presenza di 4 denti che però sono fusi in due piastre, utili per spaccare le loro prede, principalmente molluschi e crostacei. Sono pesci per la maggior parte velenosi, per via della tetrodotossina, una sostanza neurotossica potentissima.

A quanto pare per creare queste opere d’arte sui fondali, questa specie impiega anche più di una settimana, e lo fa scavando e ruotando sulla sabbia con le pinne ed inserendo nell’opera anche conchiglie. In realtà non si tratta di una propensione artistica del pesce, ma dietro questo comportamento si cela una motivazione più utile.

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Il pesce palla – viaggi.nanopress.it

Gli serve infatti per creare un nido dove proteggere le uova. Incredibilmente, nonostante questa sia una specie ben nota e diffusa, soprattutto nelle zone tropicali, nessuno prima di questi avvenimenti aveva mai fatto caso a questo comportamento riproduttivo.

Alcuni studiosi negli anni hanno anche avanzato un’altra ipotesi, ovvero che i cerchi si generino per via dell’inquinamento da solfuri nell’acqua, colpa dei fertilizzanti, ma quella del pesce palla è ormai la spiegazione ufficiale confermata!

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