Specie ritrovata dopo 42 anni. Scoperta degli scienziati senza precedenti: “Non pensavamo ad una cosa cosi..”

Riemerge inaspettatamente dopo 42 anni, una specie ritrovata che ha lasciato a bocca aperta gli stessi scienziati. Vediamo di che si tratta.

una-specie-recuperata-a-sidney
una specie recuperata a sidney – viaggi.nanopress.it

La natura ci ha tenuto davvero tutti molto occupati in questo 2023. Grandi scoperte, specie che tornano dopo anni a farsi rivedere. Insomma il mondo animale e botanico, è sempre ricco di sorprese. Questa volta a far parlare è una specie ritornata inaspettatamente. Vediamo di che si tratta.

Una specie ritrovata dopo 42 anni

Come accade spesso nell’ambito di queste ricerche, spesso ci si imbatte in specie quasi per caso. Magari nell’ambito di altri progetti dove si rintracciano esemplari del mondo vegetale o animale molto che si pensava appartenenti a tutt’altro.

Questa volta invece la situazione è diversa. Parliamo di una specie ritrovata dopo 42 anni, ma che gli scienziati stavano appositamente cercando. Si tratta di un team di ricerca del Queensland Museum e della James Cook University. La loro missione era ritrovare lo Scinco Striato delle praterie di Lione. 

esemplare-di-scinco
esemplare di scinco – viaggi.nanopress.it

Si tratta di un progetto di ricerca denominato Resilient Landscapes Hub, appartenente al National Environmental Science Program, fortemente voluto dal governo australiano, molto impegnato negli ultimi anni a recuperare alcuni rettili considerati a rischio estinzione nel territorio del Queensland.

A riemergere questa volta è lo scinco striato. Si tratta di un rettile che nell’aspetto somiglia moltissimo ad un serpente. Il colore è a strisce chiare e scure e raggiunge circa 35 centimetri di lunghezza, anche di più se si tratta di esemplari femmine.

L’apparizione dello scinco striato

Ad occuparsi della spedizione è il dottor Andrew Amey del Queensland Museum Network. “Eravamo partiti con l’idea di trovare tre specie di scinchi” ha raccontato alla stampa. Così lui ed il suo team si sono recati in un’area a 300 chilometri di Cairns nota come Mount Surprise.

Una spedizione molto difficile e lunga, perché come spiegano gli stessi esperti, non è facile rintracciare i sauri, anzi quella è proprio una zona in cui è difficilissimo rintracciarli. Questi in particolare appartengono alla specie nota come Lerista, tipica dell’Australia, che pare siano molti adatti a vivere nei terreni sabbiosi, riuscendo anche a ridurre i loro arti per nuotare attraverso il terreno.

lesemplare-visto-da-vicino
l’esemplare visto da vicino – viaggi.nanopress.it

Secondo gli scienziati questa scoperta dimostrerebbe che l’Australia è ancora una terra in grado di ospitare la biodiversità. Infatti lo scinco striato mancava da parecchio da queste zone. Stavano addirittura per dichiararlo a rischio estinzione. Passo successivo ora sarà capire quale sia il suo habitat ideale e i requisiti per una corretta sopravvivenza. Uno di questi rinvenuti, il Limbless Fine-lined Slider in particolar modo è quello meno diffuso ed il più simile ad un serpente.

Sono ancora considerati a rischio. Pare siano molto suscettibili ad incendi, siccità, vegetazione invasiva, malattie. Eppure sono molto importanti per i nostri ecosistemi. Resta da capire qualcosa in più su di loro, certamente bisognerà attendere qualche settimana.

Impostazioni privacy