Sono le più antiche del mondo e i ricercatori sono sorpresi dal loro ritrovamento

Sono le più antiche del mondo. Sorprendono i ricercatori per il loro ritrovamento, vediamo insieme di che cosa si tratta.

Ricercatori sorpresi del ritrovamento
Ricercatori sorpresi del ritrovamento – viaggi.nanopress.it

Una scoperta davvero emozionante, che arriva inattesa in questo inizio estate. Un ritrovamento di tale importanza da lasciare stupefatti gli stessi ricercatori. Un notevole passo avanti per la ricerca archeologica in questa zona, un ennesimo bel traguardo in quest’anno così ricco di ritrovamenti. E siamo solo a metà mese! Vediamo insieme dove ci troviamo e di che si tratta esattamente!

Sono le più antiche del mondo, ecco di cosa parliamo

Per raccontare questa storia vediamo innanzitutto dove ci troviamo. In Francia. Precisamente in una zona che è soprannominata il Giardino di Francia. Parliamo della Valle della Loira, celebre per i suoi castelli e la sua storia.

Bagnata dal fiume più lungo di Francia, è un agglomerato di stupendi borghi e paesaggi rurali. Appartiene per questo motivo ai Patrimoni dell’Umanità UNESCO, come paesaggio culturale.

Si divide in due zone, quella centrale che è più vicina alla capitale Parigi, e quella che si trova verso l’Oceano Atlantico. Ed è in questa meravigliosa zona che sono stati ritrovati dei reperti davvero importantissimi.

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Sono le più antiche del mondo – viaggi.nanopress.it

Parliamo di iscrizioni rupestri. Sono le più antiche del mondo, al punto da lasciare senza parole gli stessi archeologi. La scoperta è avvenuta in una zona ben precisa, la grotta di La Roche-Cotard.

Un lavoro incredibile quello di questo team, guidato dal ricercatore Jean Claude Marquet dell’Università di Tours, e pubblicato sulla rivista Plos One. Di che si tratta esattamente? Di segni grafici che secondo gli esperti risalirebbero addirittura a 57.000 anni fa.

Iscrizioni rupestri, sì ma di che tipo? Gli esperti non hanno dubbi, parliamo di iscrizioni realizzate dai Neanderthal. Una scoperta incredibile per gli studiosi, che le ritengono sicuramente le più antiche mai individuate ed attribuibili a loro.

Un ritrovamento che aiuta certamente a capire qualcosa in più dell’espressione artistica di questa specie, di cui oggi abbiamo ritrovato solo pochissime testimonianze simboliche.

Le iscrizioni rupestri di Neanderthal

Il professor Marquet ed il team lo hanno definito un esempio di “finger flutings”, ovvero dei segni realizzati appunto da mani umane. Un lavoro incredibile quello svolto all’interno della grotta, che si è svolto su una parete di ben 12 metri. Per analizzare quanto rilevato sono state utilizzate tecniche modernissime come la fotogrammetria, che ha permesso la creazione di modelli in 3D delle incisioni. Si tratta principalmente di linee e forme.

Davvero un’impresa notevole che ha permesso di mettere a confronto quanto ritrovato con alcuni ritrovamenti del passato. 57.000 anni fa dunque l’Homo Sapiens ancora non si era spostato in questa regione. Nella grotta in passato erano già stati rinvenuto alcuni utensili in pietra. Utensili anche questi inequivocabilmente appartenenti all’Uomo di Neanderthal e catalogati come di tipo Musteriano.

Per Musteriano intendiamo il periodo in cui secondo gli esperti, venivano utilizzati prevalentemente attrezzi in selce. Collocabile nel Paoleolitico Medio. Il nome deriva dal sito in Dordogna noto come Le Moustier, e coniato da Gabriel del Mortillet. Attrezzi di questo tipo si ritiene venissero utilizzati dai Neanderthal, e sono stati ritrovati poi in tutta Europa, ma anche in NordAfrica.

La grotta di Roche-Cotard è nota agli esperti già dal 1846. Si trova proprio sulle rive della Loira, e le prime esplorazioni sono iniziate nel lontano 1912 dietro autorizzazione del proprietario del terreno in cui si trova. Occorreranno però diversi anni, prima di potervi iniziare studi approfonditi all’interno, che hanno permesso il ritrovamento di queste preziosissime iscrizioni. Attualmente gli esperti ritengono che questa scoperta possa trasformare la Grotta certamente nella più antica d’Europa.

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Incisioni a Roche Cotard – viaggi.nanopress.it

Questo ritrovamento rappresenta un importantissimo passo avanti nello studio dell’Uomo di Neanderthal, soprattutto per quel che riguarda l’aspetto espressivo ed artistico, se così lo vogliamo chiamare. Altri esempi sono molto pochi ad oggi. Possiamo citare la scoperta di Zaskalnaya in Siberia: qui si trova l’incisione di un osso di corvo.

E poi anche l’importante incisione rinvenuta in una grotta a Gibilterra, un intreccio di linee datate intorno a 38.000 anni fa.

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