Doveva essere una splendida giornata, una come tante quando si decide di prendere la propria tavola e godersi le onde del mare. I surfisti, però, stavolta vengono colti di davvero di sorpresa. Non si tratta, però, certo di una piacevole sorpresa come può essere un’onda enorme in grado di farti pattinare sull’acqua per metri e metri. Ciò che vedono voltandosi ha dello sconcertante.
Il surf sa essere uno sport, un’attività, davvero accattivante. Ciò che molti surfisti dicono è che fare surf è come una droga, una volta provato, difficilmente riesci a venirne fuori. Le sensazioni di chi si trova sulla tavola da surf nell’oceano in effetti sanno essere uniche. L’odore della brezza marina, il sole sulla pelle e l’adrenalina dell’onda che arriva enorme, prepotente che può essere tua amica o tua nemica a seconda di come la si prende.
Cavalcare le onde godendosi il mare ed il sole, in effetti deve essere una sensazione di libertà e di potenza non indifferente. Doveva sentirsi così, evidentemente, il gruppo di surfisti che si stavano godendo il loro hobby e la giornata splendida. Il vento che li accarezzava, facendo alzare le onde giuste in grado di trascinarli con la propria tavola per metri e metri, la brezza marina con il suo profumo inconfondibile ed una carica di energia capace di farli sentire i padroni del mare.
Tutto questo, però, per i surfisti australiani è durato fino a quando, quasi per caso si sono voltati, per scorgere magari la prossima onda o, forse, accorgendosi di qualcosa di strano alle loro spalle. Ciò che hanno potuto vedere li ha colti di sorpresa. La scarica di adrenalina, dello sport acquatico, si sarà tramutata in scarica di terrore. Nelle acque australiane del Nuovo Galles del Sud, alle loro spalle come un motoscafo si stava avventando uno squalo bianco.
Un enorme, spaventoso, famelico esemplare di squalo bianco lungo 5 metri, dapprima scambiato per una foca, ha palesato la sua vera natura mettendo in allerta ed in fuga gli sportivi. Nuotare velocemente spingendo la propria tavola con le braccia è quanto ha potuto fare il gruppo presente in acqua. Cercare di sfuggire a quel mostro marino nel suo ambiente naturale era l’unica possibilità di salvezza per tutti.
Con il terrore nel cuore senza nemmeno pensarci su, il gruppo ha preso a nuotare in maniera forsennata sfruttando la propria tavola da surf, in quella occasione più che mai loro unica ancora di salvezza. Proprio grazie alla tavola, ai loro sforzi ed alle onde del mare che, comunque, non si sono fermate i surfisti sono riusciti a distanziare il pericolo con lo squalo che, dopo avergli dato la caccia, ha desistito deviando la sua rotta decidendo, così, di andare a cacciare altrove.
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