Si trova nel Mediterraneo ed è pericoloso, se ti capita di avvistarlo non toccarlo

Si trova nel Mediterraneo, ma se doveste avvistarlo bene non toccarlo. Si tratta di qualcosa di molto pericoloso. Vediamolo insieme.

Pesce pericoloso
Pesce pericoloso – viaggi.nanopress.it

In questo periodo in cui si pensa moltissimo alle vacanze estive, bisogna pensare a diverse cose. Prenotazioni, itinerari, eventuali vaccinazioni qualora ci si allontani parecchio dal proprio paese. E naturalmente la sicurezza in acqua. Estate significa vacanze al mare, dunque è sempre bene partire preparati in caso di incontri con particolari ospiti del mondo marino. Oggi parliamo di una specie che può essere davvero molto pericolosa.

Si trova nel Mediterraneo, ma se lo incontri non toccarlo

Quando parliamo di bagni al mare e pensiamo a determinate zone, spesso tendiamo a temere specie ben note. Alcune molti grandi, altre piccole, ma che possono provocare davvero dei fastidi terribili. Come non citare ad esempio meduse e tracine.

Se state pensando di recarvi al mare, potreste dover stare molto attenti ad una specie che si trova nel Mediterraneo. Se la doveste incontrare è bene non toccarla, perché potrebbe essere molto pericolosa.

Parliamo del Siganus Luridus, noto anche come Sigano o addirittura Pesce Coniglio Scuro. Precisiamo: non si tratta di una specie attivamente aggressiva. Nel senso che non ha alcun interesse ad aggredire l’uomo, dunque se doveste avvistarlo durante un’immersione, niente paura. Non dovete però infastidirlo perché reagisce per difesa.

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Si trova nel Mediterraneo – viaggi.nanopress.it

Il pesce è infatti dotato di particolarissime pinne dorsali, munite di raggi davvero spinose, posti sia nella zona pelvica ed anale. Queste a loro volta sono collegate con delle ghiandole velenifere.  E queste possono essere molto pericolose perché la puntura può davvero farvi vedere le stelle. Fortunatamente il dolore è solo transitorio, ed il suo veleno non sembra essere tossico. Una caratteristica comune a gli appartenenti alla famiglia dei Siganidi.

Il temibile Siganide o Pesce Coniglio Scuro

Il Siganide o Pesce Consiglio scuro si trova principalmente nelle zone del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano. Ha una forma molto riconoscibile: innanzitutto è di colore marrone, ma può variare e anche molto velocemente. La sua forma del corpo ovale e compressa. Lo si individua immediatamente per la presenza di diverse piccole scaglie al libello della cute.

Essendo un erbivoro, ha anche una bocca molto particolare, che si apre verso il basso, con labbra carnose e pelle piatta nei pressi della narice. Dicevamo inoltre che le sue pinne sono robuste. Di norma lo possiamo trovare nelle zone costiere poco profonde, spesso a fondo roccio o coperti di alghe di Posidonia, perché si nutre essenzialmente di alghe brune. Si muove sia in solitaria che in branco.

Di solito si riproduce in un periodo che va da aprile ad agosto. Negli anni gli scienziati hanno notato una graduale riduzione di una specie nota come Salpa. Secondo le loro ipotesi si tratta di un fenomeno dovuto invece all’aumento del Pesce Coniglio. Nutrendosi molto velocemente avrebbe modificato la composizione di alghe che si trovano in questa zona, rendendo difficile la sopravvivenza dell’altra specie.

E nelle nostre zone? Il Sigano è stato segnalato spesso nella zona dell’Isola di Lampedusa, nell’area della Sicilia orientale ed anche in Puglia. In passato alcuni esemplari sono stati catturati anche al largo di Marsiglia.

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Pesce coniglio scuro – viaggi.nanopress.it

Gli scienziati hanno comunque osservato il suo comportamento e le relative modifiche all’ecosistema della Turchia, dove il pesce è molto diffuso. Dunque si stima che in futuro questo pesce potrebbe rappresentare un problema anche per il Mediterraneo. Si nutre velocemente ed in Turchia ha praticamente distrutto parte della flora bentonica.

I fondali rischiano di rimanere sprovvisti anche da noi. Le alghe più a rischio sono quelle bentoniche. Accade talvolta che durante la nutrizione il pesce possa ingerire anche piccoli inverterbrati o sabbia. Preferisce moltissimo alghe come ulva, padine e sargassi, talvolta anche la Caulerpa. Sapevate che è anche commestibile? Non è molto presente nella cucina del nostro paese, ma di più nelle sue zone di origine.

Consumato moltissimo dai pescatori, il WWF stesso ne incoraggia il consumo, data la sua grande presenza in acqua. Questo potrebbe aiutare a ridurre la pressione su altre specie più richieste e cacciate. E diminuire il rischio sugli ecosistemi rappresentati da questa specie.

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