Seoul, ecco cosa vedere nella splendida capitale della Corea del Sud, una metropoli dai mille volti. Le attrazioni più belle.
Seoul è la splendida capitale della Corea del Sud, una metropoli dinamica e all’avanguardia, che però non dimentica anche la sua anima antica e tradizionalista.
Una città dai mille volti, dove immergersi completamente in un viaggio alla scoperta del feng shui e dei suoi principi, tra palazzi reali e grattacieli, case tradizionali, templi e gallerie d’arte.
Andiamo quindi a scoprire Seoul, e quali sono i luoghi più belli da visitare in questa affascinante capitale.
Seoul, cosa vedere
Seoul, capitale della Corea del Sud, è una grande metropoli affascinante e dinamica, dove la tradizione e la modernità convivono tranquillamente nello stesso luogo.
Tra le attrazioni più importanti da vedere in questa splendida città, troviamo i cinque palazzi imperiali, che risalgono al periodo Joseon. Tra i quali il più conosciuto è il Palazzo Gyeongbokgung.
Costruito per volere di Re Taejo, fu poi ricostruito da Re Gojong nel 1868 dopo la distruzione del 1592 in seguito alle invasioni giapponesi. Con circa 330 edifici, fu la residenza reale fino alla sua distruzione. E qui si tenevano banchetti di stato e i re andavano in barca nel grazioso laghetto.
Il Palazzo Changdeokgung fu invece costruito nel 1405 come secondo palazzo ma dopo la distruzione di Palazzo Gyeongbokgung divenne la residenza reale fino al 1872. Considerato il più bello tra i palazzi, è stato dichiarato anche Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. E qui si trovano vari edifici tra cui gli alloggi reali e gli uffici governativi, ma anche uno splendido giardino a terrazze.
Imperdibile poi una visita alla Cattedrale di Myeongdong, nel centro della città, chiesa simbolo della nascita della comunità della Chiesa cattolica romana in Corea del Sud. Costruita nel 1894, si tratta di una struttura dall’architettura neogotica, dove all’intero si trovano le spoglie di martiri, sacerdoti e del Vescovo Laurent Joseph Marie Imbert.
Tra i templi più belli della città invece, troviamo il Tempio Jogyesa, il principale tempio del buddismo tradizionale coreano, fondato nel 1395, anche se la struttura attuale risale invece al 1910. Al suo interno, la grande sala di legno di culto buddista Daeungjeon, la più grande della città, ma anche tre grandi statue di Buddha.
Il Tempio Bongeunsa invece, sorge nel quartiere finanziario della città, e conserva al suo interno più di 3000 scritture buddiste, oltre a un monumento che ricorda l’Esame Buddista Nazionale del 1552-1564, durante il quale selezionarono molti dei maestri buddisti del tempo.
Tra le attrazioni più moderne invece, troviamo la Namsan Tower, una torre televisiva che è anche un osservatorio turistico, costruita nel 1969 nel Namsan Park e alta circa 245 metri. Tra i musei da non perdere invece, troviamo il Museo Nazionale di Corea, dove sono conservati circa 220000 oggetti che raccontano la storia della Corea e il Seoul Museum of Art,un museo d’arte moderna con 6 sale espositive.
Imperdibile anche il Parco Storico e Culturale di Dongdaemun, un parco dove edifici tradizionali e strutture culturali moderne convivono e si fondono alla perfezione.
L’anima della città nei suoi quartieri
Per scoprire la vera anima della città però, bisogna visitare il Bukchon Hanok Village, un antico villaggio dove si trovano le hanok, le case tradizionali coreane, dove un tempo abitavano le famiglie nobili della città. Ad oggi è ancora una splendida zona residenziale, dove assaporare la cultura coreana tra centri culturali e sale da tè.
Anche il quartiere Insa-dong merita una visita, soprattutto per chi è alla ricerca di gallerie d’arte e negozietti dove trovare oggetti di artigianato locale. Sono circa 100 le gallerie d’arte presenti in questo quartiere, che conservano opere d’arte tradizionale coreana, dai dipinti alle sculture.
Oltre a questo poi, in questo quartiere si trovano anche interessanti locali, ristoranti e sale da tè. Tra cui il Beautiful Tea Museum, che è un negozio ma anche un vero e proprio museo con tantissime varietà di tè.
