Un lago delle fate nel cuore della storica regione della Transilvania attira da anni numerosi viaggiatori amanti del turismo nero. Le sue acque surreali nascondono infatti una storia spaventosa.
Ci sono luoghi sul nostro Pianeta talmente belli da sembrare irreali. Piccoli angoli nascosti, spesso sconosciuti, che se ne stanno lì impassibili in attesa della visita di qualcuno che faccia credere loro di non essere stati dimenticati.
Come nel caso di questo villaggio, la cui sorte è stata segnata qualche decennio fa e che ora giace sommerso da un caleidoscopio di colori.
Il lago delle fate che nasconde un segreto
Trovandoci di fronte a questo posto potremmo tranquillamente pensare di essere sbarcati inconsapevolmente su un altro pianeta o in uno di quei mondi fatati di cui abbiamo letto le storie da piccoli.
E invece lo scenario che si apre davanti ai nostri occhi appartiene proprio al reale. Ed è oggi una delle mete più frequentate dagli amanti del turismo nero.
In Romania, nella contea di Alba, si trova un villaggio che in realtà oggi non esiste più. La causa della sua scomparsa è da attribuire, come al solito, all’uomo che con le sue azioni da secoli non fa altro che provocare disastri che hanno finito per sconvolgere non solo l’ambiente naturale, ma anche vite umane.
La storia di Geamana, il villaggio fantasma della Transilvania
Fino al 1978 Geamana era un piccolo villaggio di circa mille anime che trascorrevano le loro vite su di una rigogliosa e verde collina nelle vicinanze della valle del Sesii, in Transilvania.
In quell’anno fu scoperto per caso nei monti Apuseni uno dei giacimenti di rame più grandi di tutta Europa, il primo in Romania. La scoperta portò quindi alla nascita della miniera di Roşia Poieni, una delle più importanti del Continente che avrebbe dovuto portare ricchezza e lavoro a tutto il circondario.
É a questo punto della storia che il susseguirsi degli eventi porterà il villaggio di Geamana alla sua terribile fine.
Come in molti sapranno, per ricavare il rame, il minerale grezzo estratto dalla miniera veniva frantumato in piccoli pezzi. La polvere formata veniva miscelata con l’acqua e con sostanze, come il cianuro, capaci di sciogliere la roccia separandola dal rame. Il minerale, alla fine, veniva poi tirato fuori dal liquido ottenuto tramite un processo chimico chiamato elettrolisi, grazie all’aggiunta di altre sostanze.
Nicolae Ceausescu, allora dittatore della Romania, pensò bene di disfarsi delle sostanze di scarto costruendo una diga a valle come deposito per il liquido tossico.
Il lago di Geamana: uno specchio d’acqua colorata e tossica
Gli abitanti di Geamana furono costretti ad abbandonare le loro case e tutta la loro vita per trasferirsi altrove, in altre regioni. Oggi di quel piccolo villaggio non rimane più nulla.
L’unica testimonianza della sua esistenza è il tetto della torre di una chiesa che a malapena sbuca fuori dall’acqua ricolma di sostanze tossiche, ma che è destinato a sparire con l’avanzare del livello delle acque.
Non è quindi difficile capire perché il lago di Geamana è un lago tanto affascinante quanto inquietante. Oggi le sue acque tossiche si estendono per circa 360 ettari e sono in continua espansione.
Molti turisti decidono di recarsi qui per ammirare uno scenario pazzesco fatto di colori caleidoscopici e surreali, nonostante la triste storia che nasconde nelle sue profondità.
L’ossidazione di cianuro, zolfo e di altri metalli pesanti dà origine a un luogo surreale e quasi infernale. Le acque del lago infatti sprigionano al sole un’infinita varietà di sfumature prismatiche che vanno dal blu all’arancio, dal rosso al verde.
Ognuna di queste tonalità, in realtà, rappresenta un veleno tossico e altamente pericoloso che non permette a nessuna forma di vita di vivere né tantomeno di avvicinarsi alle sponde dello specchio d’acqua. Persino gli alberi nelle vicinanze sono bianchi e scheletrici.
Il punto dove confluiscono tutte le acque del lago è decisamente lo spettacolo più incredibile in assoluto di questo strano e assurdo posto. Qui la mescolanza di tutti i metalli e le sostanze tossiche ha creato un’angosciante e psichedelica tavolozza di colori che però porta con se un solo significato: morte.