Scoperto un mondo sottomarino in Australia. I ricercatori hanno individuato specie animali, stravaganti e terrificanti, mai viste prima.
Sembra assurdo, ma persino lo spazio a noi più vicino è più conosciuto rispetto ai nostri oceani. I mari ricoprono più del 70% della superficie della Terra, eppure solo il 10% di essi è stato mappato ed esplorato. Addirittura, secondo l’UNESCO, i principali oceani del mondo ospitano il 94% della fauna di tutto il pianeta il 97% di tutta l’acqua presente.
A questo proposito non può che risultare stupefacente la recente spedizione senza precedenti condotta da un team di scienziati, la quale ha portato alla scoperta di un mondo sottomarino abitato da animali a dir poco spaventosi e bizzarri.
Scoperto un mondo sottomarino in Australia, una missione senza eguali
Lo scorso settembre i ricercatori del Museum Victoria Research Insitute sono partiti per una missione negli abissi, a 5500 metri di profondità, per esplorare il fondale marino del Cocos Keeling Islands Marine Park.
Si tratta di un parco marino istituito di recente dal governo australiano, un mondo fatto da antiche montagne marine, coni vulcanici, creste abissali e canyon. Gli edifici naturali sottomarini in questione risalgono al Cretaceo superiore e sono databili in un periodo che spazia dai 65 agli 80 milioni di anni fa.
La spedizione è partita esattamente il 30 settembre 2022 ed è durata ben 35 giorni. Un viaggio nell’ignoto lungo circa 13 mila chilometri che ha consentito agli esperti di avvistare affascinanti creature mai viste prima d’ora.
La nave Investigator dell’Agenzia Scientifica Nazionale Australiana Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) è tornata a terra lo scorso 3 novembre con tantissime novità da raccontare.
Un bottino di nuove specie fino ad oggi sconosciute
Gli esperti hanno spiegato come, in un mondo abissale privo di luce e scarso di prede, sia difficile la vita delle specie che vi ci vivono. Ecco perché molti animali marini hanno sviluppato, per esempio, organi sensoriali straordinari e specifiche capacità utili alla sopravvivenza, come la bioluminescenza.
Tra gli esemplari più affascinanti, i biologi marini hanno prelevato due particolari anguille.
Si tratta di due creature differenti. La prima è un’anguilla cieca dalla pelle trasparente, viscida e gelatinosa. La seconda prende il nome di strana anguilla pellicano per via delle sue enormi mascelle e del suo stomaco estensibile.
Particolare è anche il simpatico pesce pipistrello. Questo animale fa parte della famiglia delle rane pescatrici e vive principalmente nei pressi dei fondali marini. La sua particolarità sta nelle pinne, simili a braccia, sulle quali si spostano.
In questo straordinario ecosistema vivono anche i pesci lucertola dai denti affilati, la vipera di Sloane con i denti simili a zanne, e i ricci di mare pancake il cui scheletro si appiattisce fuori dall’acqua. E ancora: cetrioli di mare, stelle marine e lumache straordinarie.
Gli scienziati hanno anche individuato un granchio che utilizzava come guscio un corallo. Questi coralli molli, tossici per l’essere umano, sono soliti appiccicarsi ad altri elementi per darsi struttura. A quanto pare anche a granchi.
Grazie alle nuove tecnologie a bordo dell’Investigator gli scienziati hanno avuto modo di condividere in tempo reale le scoperte con gli studenti e le popolazioni australiane.
Gli esperti studieranno e analizzeranno tutte queste nuove creature appena scoperte utilizzando il DNA per confermare la loro identità.
“I risultati della ricerca effettuata in questo viaggio saranno inestimabili per la nostra comprensione degli ambienti di acque profonde dell’Australia.”
Scoperto un mondo sottomarino: ora ci sono le mappe
Oltre a impegnarsi nella ricerca di nuove specie, i ricercatori hanno mappato con precisione la regione al di sotto delle Isole Cocos. Prima della spedizione, infatti, non era mai stato fatto nulla di simile, o almeno non in alta risoluzione.
Le mappe e tutte le nuove rivelazioni saranno molto utili a Parks Australia che se ne servirà per gestire al meglio il nuovo parco marino.
L’importanza dell’oceanografia
È risaputo: l’oceano condiziona la vita sul pianeta. Per questo conoscerlo può aiutarci a sviluppare nuove tecnologie volte alla sua salvaguardia e a un futuro più sostenibile. L’oceanografia, ovvero lo studio degli oceani e delle sue caratteristiche, ci è molto utile in questo.
Esplorare l’oceano, come nel caso di questa recente missione, è quello che dovremmo puntare a fare nei prossimi anni. Tutto questo perché l’oceano influisce sull’equilibrio globale, sulla vita animale e vegetale e sulla salute umana.
- Equilibrio globale. Prima di tutto, una delle minacce più serie per i nostri mari è l’inquinamento dovuto principalmente ad attività umane, alle fuoriuscite di petrolio e ai rifiuti. Queste problematiche ne compromettono l’equilibrio e, considerando che gli oceani forniscono più della metà dell’ossigeno che respiriamo, sarebbe il caso di fare qualcosa. Più conosciamo l’oceano quindi più possiamo agire consapevolmente per ridurre gli effetti dell’inquinamento e di conseguenza del cambiamento climatico.
2. Vita animale e vegetale. Tutto è collegato. Conoscere gli oceani e salvaguardarli vuol dire anche proteggere la vita che ospitano e gli ecosistemi delicati e straordinari che si trovano negli abissi.
3. Salute umana. Approfondendo la conoscenza con l’oceano riusciremo a comprenderne meglio le dinamiche e migliorare il nostro rapporto con esso. E questo non potrebbe far altro che dare benefici alla nostra salute e cambiare il nostro modo di vivere sul pianeta.