Nei fondali del mare di Siracusa è stato, sono stati rinvenuti resti di un reperto da guerra. Ecco tutte le informazioni su questa scoperta.
Spesso, nelle nostre città italiane, riaffiorano reperti che risalgono ad anni ed epoche passate. E che vengono ritrovati in posti davvero insoliti e la maggior parte delle volte si trovano nei fondali marini.
Questo accade perché, nel corso degli anni, navi e veicoli aerei vengono abbattuti e precipitano sotto il mare. Per poi giacere per molti anni fin quando non vengono ritrovati da sommozzatori o esperti biologi marini.
Il reperto da guerra ritrovato nei fondali marini di Siracusa
Sono tanti i reperti che sono stati ritrovati nel mare, molti dei quali sono diventati dei veri e propri simboli di arte per l’Italia. Come i Bronzi di Riace che sono emersi dalle acque nel 1972 a Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria.
Questa volta, però, ad essere stati scoperti non sono delle statue ma bensì dei resti che appartengono ad un relitto. Un cacciabombardiere molto raro della Regia Aeronautica Reggiane Re.2002 Ariete.
Scoperto grazie alla segnalazione fotografica dell’Ispettore Onorario per i Beni Culturali sommersi della provincia di Siracusa, insieme ai suoi collaboratori, il relitto sembra essere caduto in mare a seguito della sua distruzione.
Questa, sarebbe stata causata da un’esplosione avvenuta in volo, oppure, per via di uno schianto a seguito di una cabrata ritardata che avrebbe devastato il veicolo aereo a seguito di numerose picchiate.
Il reperto è stato identificato grazie a delle analisi che sono state effettuate su dei frammenti il 28 marzo scorso, da un team di subacquei su un’aerea fondale a Campo Ogina.
A circa 30 metri di profondità, si è osservata la funzione dei cilindri a motore e si è analizzato il loro profilo ondulato in alluminio e le strutture interne dell’ala, la scatola comando di carrello ed altri elementi caratteristici di veicoli aerei di questo genere.
Su alcuni pannelli, nonostante siano passati molti anni, alcuni dei quali immersi nelle profondità degli abissi, è ancora possibile notare un po’ di vernice colore oliva verde scuro, del quale era coperto l’aereo.
A cosa serviva il veivolo ritrovato
Il Reggiane RE.2002 Ariete, secondo la ricostruzione, era un monoplano ad ala bassa, dalla struttura metallica con una fusoliera a sezione circolare interamente in duralluminio dotato di una struttura a guscio.
Il monoplano, sarebbe stato consegnato a inizi di maggio del 1942, assieme ad altri esemplari. Molti dei quali modificati per diventare dei tuffatori e somigliare ai famosi Stukas tedeschi.
A Luglio del 1943, il Reggiane RE.2002 Ariete ha esordito in battaglia proprio in Sicilia, e secondo delle ricostruzioni e delle ipotesi, si pensa che sia stato abbattuto nella missione dell’11 luglio del ’43.
Durante questa battaglia, tre arei italiani furono abbattuti dopo essere decollati da Crotone. E molto probabilmente uno di questi è proprio quello che è stato ritrovato nei fondali marini di Siracusa.
La storia del veivolo, di conseguenza, si conclude con una vita operativa di meno di un anno, ma per questo non insignificante per la storia dell’Italia e il suo ritrovamento è un tesoro prezioso che va ad arricchire i reperti risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale.