Scoperta incredibile nel fondo dei nostri oceani: scienziati rimasti senza parole

Una scoperta incredibile ha rivelato che qualcosa di sbalorditivo si muoveva sul fondo dei nostri oceani: scienziati ossessionati.

scoperta nel fondo oceano
Scoperta nel fondo dei nostri oceani – viaggi.nanopress.it

Se pensi di conoscere tutte le fasi della storia evolutiva sulla Terra, ti sbagli di grosso. La traiettoria di ogni specie viene riscritta quotidianamente da nuove scoperte entusiasmanti. Soprattutto di recente, sul fondo del mare sono stati trovati i resti di una nuova specie.

Si tratta di una scoperta sensazionale che mette in discussione tutti i cambiamenti che la vita abissale ha subito nel corso dei millenni.

La scoperta ha rivelato 750 reperti straordinari. Giacevano nell’oscurità dell’abisso a una profondità di circa sei chilometri. Il fatto più incredibile è che alcuni di questi resti sono così ben conservati da lasciare senza parole. 

Una nuova specie ritrovata nel fondo dell’Oceano 

Ma dove inizia questa bizzarra storia di scoperte archeologiche ed evolutive? Grazie agli sforzi dell’Australian National Science Office. I ricercatori si sono impegnati in indagini mobili sulla biodiversità all’interno di una riserva marina naturale, il Cocos Islands Marine Park, che protegge il 45% delle acque dell’Australia.

Per continuare la loro ricerca, gli scienziati hanno gettato in acqua le reti utilizzate per prendere campioni differenti delle specie animali.

denti megalodonte
Denti ritrovati – viaggi.nanopress.it

Ma mentre tiravano su queste due reti, è accaduto qualcosa di anomalo. A prima vista hanno trovato reperti strani che sembrano alternare blocchi di rocce di manganese e depositi di sabbia.

Gli scienziati li hanno recuperati, li hanno puliti il più accuratamente possibile e li hanno analizzati con alcuni strumenti sulla nave di ricerca. Ma di cosa si trattava? Di un nuovo tipo di dente che non avevano mai visto prima.

Ossi e denti strani della nuova specie

Questi sono oltre 750 denti mineralizzati straordinariamente ben conservati che sembrano rappresentare una serie di specie predatrici precedentemente non identificate.

Il fatto più curioso è che, secondo Glenn Moore, archeologo e direttore della spedizione, i denti trovati sono un misto di animali acquatici moderni e antichi, in particolare di squali: infatti sembrano anche esserci denti di megalodonte e il suo antenato più prossimo.

Hanno trovato anche alcune ossa “strane”, presumibilmente deformate a causa della permanenza in acqua e del tempo, ma questo fa pensare che la nuova specie sia proprio una specie di squalo, infatti ha uno scheletro cartilagineo che si decompone prima di fossilizzarsi.

denti ritrovati
Denti ritrovati – viaggi.nanopress.it

Collettivamente, questi resti rappresentano una spaccatura evolutiva da 450 milioni di anni fa fino ai giorni nostri.

Questa scoperta riscriverà la storia evolutiva della vita marina. L’oceano si trova ancora una volta di fronte a un vasto vuoto che va colmato per capire come sia arrivato allo stato attuale. In particolare, la nuova specie sottomarina sembra essersi evoluta da un megalodonte.

Questo sembra farci capire che è qualcosa di gigantesco, addirittura più grande dello squalo bianco che conosciamo oggi. In effetti, non è chiaro perché così tanti di questi siti siano stati trovati in un unico luogo. Avrà sicuramente da rivelare molto di più questo “cimitero sottomarino“.

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