Dei recenti scavi in Egitto hanno portato alla luce dei reperti risalenti a 2.200 anni fa. Ecco cosa si sono trovati davanti gli archeologi.
Durante una recente campagna di scavi in Egitto è stato ritrovato qualcosa di incredibile e di davvero impressionante. Il ritrovamento risale a più di 2.000 anni fa ed è qualcosa di molto importante.
Gli scavi in Egitto, terra di misteri e tesori
L’Egitto si sa, è una terra avvolta da misteri e che custodisce ancora oggi tantissimi segreti, oltre a molte domande che ancora attendono una risposta.
Terra custode del passato lontano di un popolo incredibilmente istruito, l’Egitto è noto per le sue meravigliose spiagge con acque trasparenti, ma è soprattutto un paese ricco di storia e cultura, forse un dei più ricchi sul nostro pianeta. Basti pensare al simbolo del paese, le piramidi, capolavori di architettura con strutture interne complesse e camere segrete, o alla magnificenza della tomba di Tutankhamon. Dopo anni e anni di ricerche, l’Egitto non smette mai di sorprendere tanti sono i tesori che spesso riaffiorano dagli scavi archeologici.
Tra tombe di faraoni scritte nella storia ma non ancora rinvenute e nuovi scavi, spesso gli archeologi si trovano davanti a tutt’altro rispetto a ciò per cui stavano scavando. Indubbiamente gli scavi nel paese sono tantissimi, così come ancora i resti da rinvenire. Ma quello che hanno trovato recentemente gli archeologi è qualcosa di davvero straordinario.
I recenti ritrovamenti
Negli scavi che si stanno tenendo nelle vicinanze della città di Berenice, sono state riportate alla luce delle rovine. Secondo i primi studi, le rovine apparterrebbero a un antico bagno pubblico di grandissime dimensioni. L’edificio era composto da due strutture di forma circolare chiamate “tholoi” che contenevano in totale la bellezza di 14 vasche. In queste vasche sarebbero state disponibili sia acqua fredda che acqua tiepida, mentre in un’altra stanza sarebbero state presenti delle vasche per concedere ai cittadini dei bagni caldi.
L’antico popolo egizio è noto per le sue capacità ingegneristiche. Non a caso infatti, l’enorme struttura era ben alimentata da due bacini idrici nei pressi del complesso. Gli archeologi hanno stimato che il ritrovamento possa avere 2.200 anni. In quell’epoca infatti, la città di Berenice viveva un periodo di pieno sviluppo grazie al suo porto commerciale e vedeva la presenza di numerosi militari. Sembrerebbe infatti che a far uso di questi bagni fossero proprio i militari e gli addetti alle operazioni mercantili e coloro che lavoravano per il porto.
La scoperta e i suoi segreti
Il team di archeologi che ha effettuato questa sensazionale scoperta è guidato da due importanti nomi dell’archeologia: il professor Marek Woźniak, dell’Istituto polacco di Culture Mediterranee e Orientali, e il professor Steven Sidebotham, dell’Università del Delaware.
Il lavoro non è stato sicuramente semplice, ma il team ha riportato alla luce qualcosa di veramente straordinario. La città di Berenice è un piccolo porto vivace che affaccia sul Mar Rosso, per la quali simili scoperte sono senza dubbio motivo di vanto e possibile turismo. Nonostante tutto, non sono però pervenute incisioni o scritte che possano far conoscere meglio il sito. Nei pressi dell’antico edificio, perà, sono state rinvenute delle antiche monete e dei resti di ceramiche.
Proprio questi oggetti hanno consentito al team di datare con precisione il ritrovamento e determinare quale fosse il periodo in cui il bagno pubblico era in piena attività.
Il lavoro del team è concentrato sul ritrovamento di resti risalenti al periodo ellenistico. Ciò che si spera di trovare risale al periodo che va tra la morte di Alessandro Magno e quella della regina Cleopatra, della quale si sta ancora cercando di individuare la tomba.
Ma Berenice è tutt’altro che nuova a scoperte importanti. Nella città infatti sono stati ritrovati un santuario dedito a riti propiziatori, all0interno del quale sono stati rinvenuti i resti di 15 falchi decapitati. Inoltre sempre a Berenice ci fu il ritrovamento di una fortezza antica, risalente a 2.300 anni fa. Una terra che ha ancora molto da svelare e che non smette mai di sorprendere.