Lo sciopero dei tassisti è ormai una certezza: lunedì 23 gennaio, infatti, i taxi si fermeranno in tutta Italia per protestare contro le liberalizzazioni del settore volute dal governo Monti.
L’Authority di garanzia sugli scioperi ha dichiarato illeggitimo il blocco totale, ma i tassisti sono ben decisi a far valere le proprie ragioni, confidando nel fatto che, come nel 2006, riusciranno a fermare le liberalizzazioni soltanto con un’azione forte e unitaria.
La mobilitazione prevede anche un’assemblea generale lunedì prossimo al Circo Massimo di Roma. Ci aspetta quindi un gennaio caldo e difficile sul fronte scioperi, perché, oltre a quello previsto per il 23 gennaio, ci sarà anche lo sciopero dei trasporti il 27 gennaio, in cui aerei, treni e mezzi pubblici resteranno fermi per 24 ore.
Come si legge in un comunicato stampa, la categoria “in caso di decisione unilaterale da parte del governo, si riserva di assumere tutte le iniziative ritenute più opportune“, e quindi è molto probabile che i tassisti continueranno la loro protesta nonostante la decisione dell’Authority.
Contro lo sciopero si sono schierate anche le principali associazioni di consumatori: per il Codacons è “una protesta del tutto infondata”, mentre per l’Adoc “le liberalizzazioni devono essere adottate in tutti i settori”.
Inoltre, le stesse associazioni minacciano di presentare denunce su denunce per blocco della circolazione, nel caso in cui l’elevato numero di taxi bloccasse per ore la normale viabilità, impedendo il passaggio di auto e mezzi pubblici: nel 2007 la stessa protesta valse a 500 tassisti un processo in Tribunale.