Gli archeologi ritrovano una particolare tomba su una spiaggia italiana. Si tratta di una sepoltura appartenente a un uomo di alto ceto sociale e a dimostrarlo è un oggetto nello specifico.
Nella splendida cornice del Salento, in Puglia, gli archeologi hanno ritrovato qualcosa di davvero interessante e di grande valore storico.
Si tratta di una necropoli risalente all’Età del Bronzo dove le campagne di scavo hanno riportato alla luce reperti in ottimo stato di conservazione che ci raccontano molto sulle persone che abitavano quest’area tantissimi secoli fa.
Gli scavi archeologici a Torre Guaceto riportano alla luce antichi tesori
Ci troviamo in Salento, a due passi dalla meravigliosa spiaggia di Torre Guaceto. Questa località a Carovigno, in provincia di Brindisi, è una vera e propria oasi di bellezze naturali affascinanti come poche altre in Italia.
Qui, la natura lussureggiante si mescola perfettamente e in armonia con i colori caldi delle spiagge sabbiose e con le mille sfumature di azzurro e verde che caratterizzano le acque che bagnano la costa.
La spiaggia di Torre Guaceto con la sua Riserva Naturale (Area Marina Protetta) è una delle località che nessuno potrebbe mai perdersi se di passaggio in Puglia, specie in estate. E da oggi per una motivazione in più.
Una particolare tomba su una spiaggia italiana: ecco a chi apparteneva
La sabbia finissima, il mare cristallino e da sogno, e gli scenari mozzafiato non saranno più i soli motivi a spingere i visitatori ad arrivare da queste parti. Da adesso uno del tutto nuovo si aggiungerà alla lista dei perché visitare Torre Guaceto.
A due passi da questa spettacolare riserva naturale, infatti, i ricercatori hanno di recente ritrovato una necropoli risalente ben a 3.500 anni fa. La campagna archeologica che ha interessato l’area negli ultimi tempi si è conclusa nel migliore dei modi, portando in superficie 60 urne funerarie di cui alcune perfettamente conservate. Ma non solo urne.
Ad attirare particolarmente l’attenzione degli archeologi e degli studenti universitari coinvolti nello studio, sono stati alcuni dettagli e oggetti ritrovati. Dagli scavi è innanzitutto emerso il ritrovamento della tomba del primo uomo di ceto elevato. Inoltre, gli esperti hanno rinvenuto alcuni vasi funebri con all’interno tracce di bevande fermentate a base di cereali. In altre parole, contenevano la prima birra dell’Età del Bronzo.
Il fatto che la tomba appartenesse a un uomo di alto rango è stato confermato da un oggetto in particolare. Si tratta di un rasoio bitagliente fatto in bronzo, un oggetto di certo non comune. Inoltre, accanto allo strumento, gli esperti hanno ritrovato anche un vaso cinerario particolarmente ricco e di valore.
Una scoperta di grande importanza archeologica e storica
Gli archeologi hanno terminato da pochissimo i lavori di scavo e inizieranno a breve a esaminare tutto il materiale ritrovato prima di procedere con altre campagne.
Il professor Rino Scarano, dell’Università del Salento, ha infatti dichiarato in un’intervista che le ricerche continueranno di certo nel prossimo triennio.
L’obiettivo dei ricercatori è quello di riuscire ad allestire una sala espositiva all’interno del Centro visite della Riserva di Torre Guaceto per mostrare al pubblico le tombe ritrovate e tutti i reperti, e per raccontare la storia millenaria di questo territorio alla quale, scavo dopo scavo, si aggiunge sempre un pezzo importantissimo.
Inoltre, il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, ha pure espresso il desiderio di voler narrare le vicende degli antichi uomini del passato, vissuti più di 3.000 anni fa, e la loro cultura anche attraverso i miti, i simboli e tutte le ideologie appartenenti a quest’epoca così lontana e per questo così affascinante.