Sotto la cupola di San Pietro, a Roma, è stato rinvenuto un tesoro dal valore inestimabile. A chi appartiene e in cosa consiste? Scopriamo come è finito questo tesoro sotto la cupola e cosa è stato ritrovato con precisione!
La scoperta del tesoro rinvenuto sotto la cupola di San Pietro a Roma ha suscitato molto stupore e in tanti si chiedono cosa ci facesse e chi lo aveva nascosto in quel posto.
Quello che è certo è che il tesoro ritrovato ha un inestimabile valore e i pezzi sono abbastanza prestigiosi. Scopriamo tutto su questa scoperta incredibile!
A chi apparteneva il tesoro ritrovato sotto la cupola
Stando a quanto pubblicato dal giornale Il Messaggero, il tesoro scoperto sotto la cupola di San Pietro apparteneva a Don Michele Basso, un anziano canonico della Basilica, venuto a mancare di recente.
Su questo tesoretto ritrovato e contenuto in 50 casse si è detto tanto, ma bisogna specificare che mentre Basso era in vita aveva dichiarato di non esserne il proprietario e di averlo donato interamente alla Fabbrica di San Pietro. Nel corso degli anni l’anziano canonico aveva accumulato questo tesoro, ma pare che molti pezzi gli fossero stati omaggiati.
In cosa consiste il tesoretto
Il tesoro ritrovato è conservato in 50 casse verdi ignifughe, e c’è veramente di tutto. All’interno delle casse pare che siano stati ritrovati sculture di marmo, manufatti, dipinti antichi, materiale archeologico e pezzi di affreschi del ‘400.
Ritrovate in una specie di sottotetto della Basilica di San Pietro, in un ambiente posto al di sotto della cupola, le casse sono state chiuse e volutamente posate in questa sorta di nascondiglio. Il ritrovamento del tesoro ha fatto scattare degli accertamenti per capire da dove provengono questi beni preziosi.
Esami e analisi sul tesoro ritrovato
Da quanto emerso dalle indagini, pare che fossero a conoscenza di queste 50 casse con il tesoro anche il Papa e la Segreteria di Stato. Ma c’è di più: il posto è stato ispezionato qualche mese fa dal cardinale Pietro Parolin, che doveva fare una valutazione del tesoro.
Dalle analisi condotte su quanto è stato ritrovato, è emerso che ci sono sculture lignee del Seicento, opere risalenti alla scuola di Mattia Preti, una scultura in marmo bianca che prende spunto dalle Prigioni di Buonarroti, alcuni bozzetti di Pietro da Cortona. Sono state ritrovate anche opere false, come quella del Vaso di Eufronio, che infatti è solo una copia.