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Sambuca di Sicilia è il Borgo dei borghi 2016: a decretarlo è stata la trasmissione di Rai3 ‘Alle falde del Kilimangiaro’, nel corso della puntata andata in onda in prima serata, la domenica di Pasqua. Il paese agrigentino, custodito nel cuore della Valle del Belice, con meno di seimila abitanti è il terzo comune siciliano, dopo Gangi (2014) e Montalbano Elicona (2015), ad aggiudicarsi l’ambito titolo, che ogni anno, in collaborazione con l’Associazione Borghi d’Italia, decreta i 20 borghi, uno per regione, più belli e ricchi di storia dello Stivale. Quest’anno, per la prima volta, all’insindacabile voto del web si è unito quello di una giuria, formata dall’attrice Anna Kanakis, dal critico d’arte Philippe Daverio e dallo chef Hiroiko Shoda.
(Foto: Alessia Taschieri)
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[multipage]Sambuca di Sicilia: dove si trova e come arrivarci
COORDINATE GPS: 37.651778, 13.112199
Sambuca di Sicilia porta sue sulle spalle un bagaglio storico antichissimo e numerose tradizioni, culturali, artistiche, nondimeno gastronomiche, consolidatesi nel tempo e che ancora oggi costituiscono il prezioso patrimonio di questo interessante borgo, custodito nella provincia di Agrigento. Per l’esattezza, si trova a pochi chilometri dal mare di Menfi, da Sciacca e dal Parco Archeologico di Selinunte. Per aggiungere Sambuca di Sicilia, il mezzo più indicato è l’auto, considerato che il paese non dispone di una propria stazione ferroviaria. Arrivando da Agrigento, dovrete prendere la Strada Statale 115 e successivamente la 188 che vi porterà direttamente a destinazione. Una volta arrivati, immediatamente avrete la percezione di essere stati catapultati in un passato molto lontano, in un epoca in cui le tradizioni erano dominanti e scandivano i tempi della vita cittadina. Prima della visita si suggerisce di consultare il sito della Pro Loco L’Araba Fenicia per pianificare i dettagli dell’esperienza.
(Foto: Alessia Taschieri)
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[multipage] Sambuca di Sicilia: le Chiese
(Santuario di Maria SS. dell’Udienza)
Sambuca di Sicilia è celebre per le sue numerose chiese: se ne contano circa una ventina, alcune delle quali sono state ristrutturate e adibite all’utilizzo museale. Partite dalla Chiesa del Carmine, oggi Santuario della Madonna dell’Udienza: fu costruita nel 1530 per volontà del Marchese della Sambuca, Don Salvatore Bardi Mastrantonio, e fu dedicata a S. Antonio Abate. Successivamente, Don Vincenzo Bardi Mastrantonio, fondò il Convento dei Carmelitani, che venne costruito a ridosso della Chiesa, mentre quest’ultima venne opportunamente ampliata intorno al 1615. Le modifiche alla struttura originaria si susseguirono negli anni a seguire, fino all’inizio del ‘900, quando iniziarono nuovi lavori di ristrutturazione che diedero alla chiesa l’aspetto che conosciamo oggi. Al suo interno, nell’abside della navata centrale, si trova la statua in marmo di Maria Santissima dell’Udienza, realizzata dallo scultore rinascimentale Antonello Gagini, agli inizi del 1500. Sempre all’interno della Chiesa del Carmine, potrete ammirare la statua marmorea di S. Anna con la Madonna fanciulla, un Crocefisso ligneo, proveniente dall’ex Convento di S. Maria di Gesù (Sec. XVII) e un fercolo di legno.
Chiesa della Matrice
Nella parte nord della città, incontrate la Chiesa Madre, che oggi occupa una parte dell’antico Castello di Zabut e tutta la parte originaria della Chiesa di S. Pietro Apostolo, costruita intorno al 1420. A forma di croce romana, vanta un campanile a guglia piramidale, rivestito da quadrotti di ceramica policromatici e foglie d’acanto scolpite nella pietra del tufo. Un autentico gioiello architettonico. Al suo interno, potrete ammirare un trittico in legno raffigurante la Crocifissione con i Santi Giovanni Evangelista e Maria di Magdata; una tela raffigurante i Tre Santi incoronati della Scuola del Novelli e un affresco proveniente dalla cappella della Chiesa di S. Giorgio.
(Interno della Chiesa della Matrice – foto Gloria Lo Bue)
Chiesa di Santa Caterina
(Foto: Alessia Taschieri)
In Corso Umberto I, di fronte all’ex ospedale Pietro Caruso, si trovano la Chiesa di Santa Caterina e i resti dell’ex monastero benedettino, fondati dal nobile Giovanni Domenico Giacone d’Irlanda. La struttura originaria comprendeva, nella parte centrale, la chiesa di S. Caterina, mentre in quella laterale sinistra il monastero, oggi sede della Pro loco locale. Questa Chiesa è un meraviglioso esempio di architettura barocca: interessanti sono le quattro virtù incarnate, posizionate ai lati dei primi due altari della navata, nondimeno le statue di San Mauro e San Placido e il Padre Eterno posto in alto. Il sacro edificio fu quasi completamente devastato dal terremoto del 1968, ora, grazie ai lavori di restauro iniziati negli anni ’90, è tornata allo splendore di un tempo.
Altre chiese
In ordine potete poi visitare: la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa del Rosario, la Chiesa della Madonna dei Vassalli, la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa della Concezione, la Chiesa di Gesù e Maria, solo per citarne alcune.[/multipage]
[multipage]Sambuca di Sicilia: Palazzi e Musei
Sambuca di Sicilia, oltre a pullulare di chiese, è ricca di palazzi e musei. Partite da Palazzo Panitteri, che originariamente fu un fortino abbarbicato alle mura che circondavano la città araba di Sambuca. In seguito ospitò diversi prelati, mentre oggi il secentesco palazzo appartiene al Comune e ospita il Museo Archeologico ‘Palazzo Panitteri’, inaugurato nel 2013. Al suo interno sono custoditi i resti provenienti dal sito archeologico di Monte Adranone. Contiene anche la Taberna, sala conferenze attrezzata per manifestazioni enogastronomiche. Tra le sue mura custodisce anche un piccolo Museo delle Cere.
Museo delle sculture tessili di Sylvie Clavel
(Foto: Alessia Taschieri)
Il Museo delle sculture tessili di Sylvie Clavel è custodito nelle stanze dell’ex monastero di Santa Caterina: al suo interno potrete ammirare le originalissime opere dell’artista francese, realizzate con intrecci di fibre vegetali.
Istituzione Gianbecchina
(Foto: Alessia Taschieri)
Infine, se siete appassionati di pittura, non perdetevi la pinacoteca ‘Istituzione Gianbecchina’, fondata nel dicembre 1997. Al suo interno trovate opere donate dal pittore Gianbecchina alla sua città natale: vi sono oli su tela, acquarelli, disegni e schizzi, risalenti al periodo 1924-1996. Un’artista che ha saputo ritrarre l’essenza della Sicilia, tra forti tradizioni e colori penetranti.[/multipage]
[multipage]Torre Pandolfina
(Foto: Alessia Taschieri)
La Torre Pandolfina fu costruita dai Baroni, intorno alla metà del XIII secolo. Grazie alla sua posizione strategica, ebbe un’importanza notevole per la storia di Sambuca. Dotata di feritoie e merli classici, domina l’intera area circostante. Appartiene a dei privati ed è visitabile solo esternamente. [/multipage]
[multipage]I vicoli saraceni
Per lunghi anni abbandonati a se stessi, negli ultimi tempi i vicoli saraceni sono rinati, hanno subito importanti restauri e occasionalmente vengono animati da manifestazioni di grande spessore artistico. I vicoli saraceni sono un sistema di stradine e budelli in cui si fa fatica a passare in gruppo. Nei tempi antichi si trattava di un sistema studiato per proteggere la sicurezza del castello dell’emiro Zabut. Nei vicoli saraceni, infatti, un solo guerriero armato di lancia poteva tenere a bada un intero battaglione nemico, data la ristrettezza degli spazi.[/multipage]
[multipage]Sambuca di Sicilia: Teatro l’Idea
(Foto: Alessia Taschieri)
Il teatro comunale ‘L’Idea’, costruito fra il 1848 e il 1851, da un gruppo di borghesi di Sambuca amanti dell’arte, si trova in Corso Umberto I al 22. Lo stile architettonico ricorda grandi teatri siciliani, come il Bellini di Catania o il Pirandello di Agrigento. Anche questa struttura fu gravemente danneggiata dal terremoto del gennaio 1968, tuttavia nel 1993, fu definitivamente restaurata. Il teatro oltre a ospitare ricche stagioni teatrali, offre un importante sostegno per la formazione teatrale e musicale, nondimeno organizza convegni e numerose attività culturali.[/multipage]
[multipage]Il Belvedere o Calvario
(Foto: Alessia Taschieri)
Grazie a una scalinata è possibile raggiungere quella che era l’acropoli fortificata dell’ex Castello di Zabut. Verso la fine dell’Ottocento, venne quasi completamente demolito, per ricavarne un grande terrazzo, dove veniva celebrata la Crocifissione del Venerdì Santo, ragione per cui venne chiamato ‘Calvario’. In realtà venne utilizzato per questo scopo, per breve tempo, infatti, subito dopo la prima guerra mondiale, la celebrazione del Cristo venne spostata all’interno della Chiesa Madre, così il Calvario fu ribattezzato ‘Belvedere’. Da qui potrete ammirare immensi e meravigliosi panorami, che vanno oltre le terre di Sambuca e arrivano fino alle montagne delle Rose.[/multipage]
[multipage]Il Lago Arancio
(Foto: Alessia Taschieri)
Il Lago Arancio è in realtà un bacino artificiale, che fu costruito nel periodo 1949-1952 con la costruzione della diga, che andò poi a sommergere il fortino di Mazzallakkar. Dal 2000 è stato dato in gestione alla LIPU, che ne ha fatto un’oasi naturalistica. Qui, tra tamerici e salici bianchi, potrete imbattervi in numerose specie di uccelli, tra cui l’airone cenerino, l’alzavola, il chiurlo, il codone e molti altri.
Il fortino di Mazzallakkar
Il fortino di Mazzallakkar sorge sulle sponde del lago Arancio, incastonato tra la collina Castellazzo e la Torre Cellaro. Fu fondato dagli Arabi, intorno all’830, proprio mentre stavano costruendo Zabut, ovvero Sambuca. Di forma quadrangolare, ad in ogni angolo è dotata di un torrione circolare. Fino agli anni ’50, fu utilizzato come ricovero per le greggi e godeva di ottime condizioni. In seguito, quando venne costruita la diga Carboj, per almeno sei mesi all’anno rimane inabissato nelle acque del Lago Arancio. Inevitabilmente, le escursioni termiche e l’umidità stanno, nemmeno troppo lentamente, distruggendo un capolavoro unico del patrimonio siciliano.[/multipage]
[multipage]Gole della Tardara
A ovest del lago, si trovano le Gole di Tardara, che vi consigliamo vivamente di visitare. Formate dal fiume Carboj, unico emissario del lago Arancio, creano un incantevole canyon naturale lungo 2 chilometri. Se vi piace l’avventura, organizzate un’escursione di trekking: il paesaggio nel quale vi immergerete vi rimarrà impresso negli occhi, a lungo.[/multipage]
[multipage]Il sito archeologico di Monte Adranone
Il Monte Adranone si erge per 899 metri, a nord di Sambuca di Sicilia. Sulla sua sommità si trovano i resti dell’antica città di Adranon, uno dei più importanti siti archeologici in Sicilia. Si tratta di un insediamento greco-punico, che risale agli inizi del V secolo a.C. e fu distrutto intorno al III secolo a.C.. Grazie agli scavi archeologici, la città è tornata alla luce: appena entrati nell’area archeologica, trovate la Necropoli, nella quale spicca l’imponente Tomba della Regina. Salendo verso la cima, si scorgono la cinta murarie della città, il quartiere artigianale e commerciale, e un Santuario. Sulla vetta è custodita l’area sacra dell’Acropoli. I reperti del parco archeologico nei decenni passati hanno subito le razzie dei tombaroli, ma il museo di Palazzo Panitteri custodisce ancora ingenti tesori a disposizione dei visitatori.[/multipage]
[multipage]Monte Genuardo
La Riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, sino al 1997 è stata una riserva naturale regionale della Sicilia, successivamente, nel 2012 è stata eliminata e inserita nel parco dei Monti Sicani. E’ un’immensa area protetta, prevalentemente montuosa, di circa 2.552,91 ettari. A dominare l’intera zona c’è il Monte Genuardo con i suoi 1180 metri d’altezza. Avventurandosi all’interno del parco, è facile incontrare volpi, ricci, gatti selvatici, e anche numerosi uccelli, tra cui il picchio rosso maggiore, la cinciallegra, la capinera, la civetta e l’allocco.
Per gli amanti della natura incontaminata Sambuca e i suoi dintorni hanno davvero molto da offrire: da non perdere anche il Bosco di Risinata.[/multipage]
[multipage]Feste sacre e tradizioni gastronomiche
(Foto: Alessia Taschieri)
La quotidianità a Sambuca di Sicilia è scandita dalle antiche tradizioni gastronomiche e soprattutto dalle festività religiose. La più importante celebrazione sacra avviene la terza domenica di maggio: è la Festa della Madonna. In quest’occasione la statua della Madonna viene portata in processione lungo le vie del centro storico, sulle spalle dei membri della Confraternita, che per tradizione, sino ad alcuni anni fa, indossavano abiti ricamati in sera e oro. L’origine di tale celebrazione è piuttosto antica. La statua, raffigurante la Madonna con Gesù, fu ritrovata da un contadino, nel 1575. In quel periodo imperversava la peste, così gli abitanti di Sambuca decisero di rubarla e condurla nel quartiere dell’infermeria, dove si curavano i lebbrosi, con la speranza che la Madonna potesse compiere un miracolo. Incredibilmente tutti i malati guarirono e così da quel momento la statua prese il nome di Madonna dell’Udienza, proprio perché ascoltò le preghiere dei sofferenti. Si pensò poi che fosse necessario celebrare un evento di tale importanza, ogni anno, portando la statua per le vie del paese.
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(La Festa della Madonna – Foto per gentile concessione di Gloria Lo Bue)
Altre processioni importanti sono: quella di San Giuseppe il 19 marzo, San Giuseppe del Serrone l’ultima domenica di agosto, Maria Santissima Bammina l’8 settembre in contrada Adragna.
A Sambuca di Sicilia si svolge anche un altro importante appuntamento: la Sagra delle Minni di Virgini 2016 (settima edizione). Il protagonista dell’evento è un particolare dolce della tradizione siciliana, appunto le “Minni di virgini”, seni di vergini: una ghiottoneria che riproduce la forma del seno ed è ripieno di crema di latte, scaglie di cioccolato e zuccata, ricoperto con glassa di zucchero. Questa prelibatezza fu creata per la prima volta nel convento del ‘Collegio di Maria’, nel lontano 1725, a Sambuca in occasione del matrimonio dei marchesi Beccadelli: suor Virginia di Rocca Menna preparò questo insolito dolce, che poi è diventato il tradizionale dolce sambucese. Nel corso della manifestazione si svolgono, ogni anno, il Corteo Storioco e la gara di Mountain bike.[/multipage]
[multipage]Sambuca di Sicilia: le cantine
A Sambuca di Sicilia, tra preziosità architettoniche e meraviglie naturalistiche, spiccano anche alcune cantine. La più importante è certamente la Tenuta dell’Ulmo, la prima di Planeta, inaugurata nel 1995. Nei suoi 93 ettari di vigne di diverse varietà, nascono, ad esempio, lo Chardonnay Planeta, il Merlot Sito dell’Ulmo e Syrah Maroccoli. Ci sono poi le Cantine di Cellaro, fondate nel 1969: qui, il vino prende il nome dalla Torre Cellaro. La Cantina oggi vanta più di cinquecento soci, che conferiscono in media 80.000 q.li di uve, per la produzione di vini DOC e IGT. Degne di nota sono anche le Cantine di Giovanna, dove l’amore per le vigne è stato tramandato di generazione in generazione dal lontano 1860; e le Cantine Olimpo, che nascono dalla passione di alcuni giovani per il tessuto geologico di Sambuca e il buon vino. Qui l’elenco delle cantine del territorio. [/multipage]
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Bosco della Risinata
COORDINATE GPS: 37.627611, 13.080104
Il bosco della Risinata si trova a circa 4 km dal paese di Sambuca di Sicilia e si affaccia sul lago Arancio. Si tratta di un’area boschiva piantata negli Anni ’50 dove prima si estendevano terreni adibiti a pascolo. Oggi comprende pini, cipressi ed eucalipti. E’ uno spazio gradevole che custodisce aree attrezzate per pic nic e un mini parco giochi. Da visitare se si è in cerca di pace e relax, con amici o con la famiglia.
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