Ritrovato un grande oggetto misterioso su una spiaggia, esperti ossessionati

Un grande oggetto misterioso, ritrovato su una spiaggia. Sorprende ed ossessiona gli esperti, vediamo di che si tratta.

Ritrovato un oggetto misterioso
Ritrovato un oggetto misterioso – viaggi.nanopress.it

Un oggetto incredibile che sta facendo lanciare discettazioni di tutti i tipi da scienziati a semplici utenti del web. Apparso su una spiaggia, è qualcosa di veramente misterioso, si spera di saperne di più nelle prossime settimane. Scopriamo insieme questa incredibile storia che sta animando questo luglio già parecchio caldo.

Un’estate davvero molto calda questa, portatrice di grandi scoperte ed anche di eventi curiosi e particolari. Come quella che raccontiamo oggi, rimbalzata su tutto il web e che sta facendo davvero molto parlare l’intero pianeta.

Un grande oggetto misterioso apparso su una spiaggia, di che si tratta?

Un grande oggetto misterioso è apparso in questi giorni su una spiaggia Australiana, qualcosa dalla identità ancora sconosciuta e che naturalmente ha scatenato i commenti e le elucubrazioni più disparate da parte sia di esperti di settore, che di utenti curiosi.

Ci troviamo a Green Head, una spiaggia dell’Australia Occidentale, vicina alla zona di Jurian Bay e a nord della bella Perth. Oggetti misteriosi destano sempre curiosità ed anche preoccupazione.

Questa volta si tratta di un enorme cilindro di metallo, trascinato sulla riva molto probabilmente dalle acque. E lì rimasto finché alcuni visitatori non hanno provveduto ad avvisare le autorità.

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Un grande oggetto misterioso – foto Australian Space Agency

Naturalmente sul web iniziando da Twitter, sono iniziate le ipotesi strampalate. Ad esempio quelle che temevano potesse trattarsi di un oggetto di provenienza aliena. Effettivamente il fascino della teoria extraterrestre va sempre per la maggiore. Altri invece erano preoccupati potesse trattarsi di qualcosa di pericoloso.

E da non trascurare naturalmente l’ipotesi iniziale che potesse trattarsi di qualcosa di tossico. Questo perché inizialmente si era diffusa anche l’ipotesi che potesse trattarsi di un serbatoio di carburante. Se questa ipotesi fosse stata confermata, di certo avrebbe contenuto sostanze tossiche.

Le stesse autorità nelle fasi preliminari dei controlli hanno invitato i cittadini a non avvicinarsi fin quando non avessero appurato non potesse recare danno ai residenti. Ipotesi poi scartata non potendo in alcun modo trovare un numero di serie o di catalogo, che potesse aiutare ad identificarne la provenienza.

Pare dunque il disco metallico possa essere parte di un lanciatore spaziale indiano, tale  Lvm 3. Ipotesi caldeggiata anche dalla stessa Agenzia Spaziale Australiana.

Come è fatto questo oggetto? Sia le foto che le prime descrizioni, ce lo raccontano come un oggetto di dimensioni imponenti. Color rame e di 2 metri di altezza, con un diametro addirittura di tre. Sarebbe dunque un lanciatore di proprietà dell’Isro. Ovvero un’organizzazione indiana che si occupa appunto di ricerche nello spazio. Di norma trasportano piccoli satelliti in orbita.

Il lanciatore spaziale di provenienza indiana

Questo lanciatore in particolare sarebbe servito per telecomunicazioni di orbita geo stazionaria. Pare che sia servito per la spedizione di un rover lunare nell’ambito di una missione chiamata Chandrayaan 3. Il razzo in particolare è partito verso la Luna venerdì 14 luglio 2022. Per poi cadere nell’Oceano Indiano meno di un anno fa.

A confermarlo tramite la scienziata Alice Gorman, attraverso un’intervista rilasciata al Guardian. La stessa Gorman si è detta sorpresa di come il frammento sia potuto arrivare così lontano. E soprattutto in condizioni così ottimali. Avrebbe infatti con l’impatto con l’oceano anche finire in frantumi.

Cosa succede ora? Secondo la Dottoressa Gorman, che ha speso parole positive per la gestione di questa emergenza da parte delle autorità, non c’è necessità di trattenerlo sulla spiaggia. Secondo le leggi previste da un trattato, verrà dunque restituito al suo legittimo paese. Questo almeno recita il Trattato sullo spazio extra atmosferico delle nazioni unite.

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Cilindro metallico – foto Australian Space Agency

Apparecchi di questo tipo vengono utilizzati sin dal lontano 2014. Di norma questi razzi si compongono di un corpo principale, e di due motori posti ai lati. Questi motori si staccano dalla “madre” quando arrivano ad un’altitudine prestabilita. Questo in particolare, sempre secondo la dottoressa Gorman, potrebbe essere stato il terzo stadio dei motori.

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