In Iraq hanno trovato la prima lettera babilonese risalente a tantissimi anni fa. Ecco il suo contenuto.
Sono tanti i reperti archeologici che, durante dei lavori di manutenzione delle strade o delle spedizioni archeologiche si fanno. E molti di questi vengono ritrovati dopo tantissimi anni per poi essere studiati con molta attenzione.
Molti di questi manufatti, non hanno subito un’interpretazione e ci vuole un attento studio e la partecipazione di molti esperti per capire da dove derivi precisamente e quale sia il suo utilizzo.
Ecco il contenuto della prima lettera babilonese
Su alcuni di questi reperti, ci sono anche delle incisioni e delle scritte a volte in lingua antica e a volte con dei geroglifici. E possono passare anche molti anni prima che riescano a tradurli.
Non bisogna, quindi, rimanere sorpresi quando dopo tanti anni dal ritrovamento di un reperto archeologico, si viene a conoscenza del vero significato di esso e di quello che voleva comunicare.
Questo è quanto è accaduto ad una lettera che scrissero su una tavoletta d’argilla, risalente al 1750 a.C., rinvenuta nel sito archeologico di Ur, in Iraq e poi posta all’interno della collezione del British Museum.
La tavolozza, risalente al periodo palo-babilonese, altro non è che una lettera di protesta il cui autore corrisponde al nome di Nanni, un uomo che incaricarono di condurre la transazione.
Secondo le parole dell’uomo, una seconda consegna, sarebbe arrivata dopo molto tempo, in ritardo e in un luogo completamente diverso da quello in cui era destinato sbagliando completamente il viaggio.
Il reclamo
Il compratore, sembra non aver apprezzato questo comportamento e ha trovato delle parole molto furenti per esprimere tutto il suo disappunto per la mancata consegna da parte del venditore.
Per chi mi hai preso, per trattarmi con un tale disprezzo?
Queste sono le parole, che sono scritte sulla tavoletta d’argilla che sembra essere una delle antenate mail di reclamo che molto spesso noi inviamo per lamentarci di un servizio scadente.
La lettera, è destinata ad un venditore di rame, il mercante Ea-nasir. In quanto all’epoca il commercio di questo elemento, sotto forma minerale era una delle attività principali del Golfo persico e attività principale di Dilmun, antica città nell’attuale Bahrein.
Questa lastra, assieme ad altri tesori che hanno raccolto e ripristinato dopo un lungo lavoro, fanno parte del patrimonio del Museo nazionale dell’Iraq di Baghdad che ha riaperto i battenti lo scorso 28 febbraio.
A seguito di alcuni tesori del tesoro di Ninive che sono stati distrutti da parte dell’ISIS, il museo si è subito messo al lavoro per poter ospitare anche altri reperti archeologici da tutelare.
In questo modo, anche l’Iraq può avere un proprio museo dove racconta le origini della propria terra. E dove è possibile far ammirare ai propri abitanti e anche ai turisti curiosi artefatti come questa particolare lettera di lamentele.
Questo manufatto, ha destato l’interesse del web, proprio per la sua particolarità avendo un notevole successo sul forum di Reddit.
