Un tunnel segreto in Egitto si è rivelato essere la scoperta del secolo. Per gli archeologi potrebbe condurre alla sala di sepoltura di un grande faraone.
Dall’Egitto ci giunge una delle scoperte più importanti del secolo in fatto di archeologia.
Il 2 marzo di 205 anni fa entrava all’interno della Piramide di Chefren per la prima volta, l’esploratore Giovanni Battista Belzoni. Da oggi in poi, invece, ricorderemo il 2 marzo anche come giorno in cui in una delle meraviglie del mondo antico i ricercatori hanno scoperto qualcosa di sensazionale.
Un tunnel segreto nella Grande Piramide in Egitto
La Piramide di Cheope, l’opera monumentale più grande e importante dell’area di Giza, ha nascosto fino a oggi un tunnel segreto. A rivelare questa grandiosa notizia è l’archeologo Zahi Hawass il quale ha tenuto una conferenza stampa al Cairo il 2 marzo.
Merito della scoperta è dello ScanPyramids Project che dal 2015 non ha smesso un attimo di analizzare e studiare in ogni minimo dettaglio gli interni delle piramidi risalenti al 2620-2500 a.C. posizioniate a Giza e a Dahshur.
Il progetto ha coinvolto un gruppo di ricercatori internazionali i quali sono stati coordinati dalla facoltà d’Ingegneria dell’Università del Cairo e dall’HIP institute.
Lo scopo del lavoro di ricerca era quello di individuare passaggi segreti, camere, tunnel e corridoi ancora sconosciuti. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, si è riusciti nell’intento.
Il metodo di ricerca e le nuove tecnologie
Protagonista della recente scoperta è la nuova tecnologia chiamata radiografia muonica. Questa tecnica permette di utilizzare alcune particelle atmosferiche chiamate muoni per l’imaging non invasivo di grandi strutture.
Fino a ora era stata utilizzata per esempio per studiare i vulcani o grandi costruzioni architettoniche. Infatti il metodo nasce proprio in Giappone per monitorare gli edifici vulcanici ed è stato applicato anche per verificare la condizione dei reattori nucleari di Fukushima in seguito all’incidente del 2011.
Utilizzando la radiografia muonica, quindi, i ricercatori sono riusciti a studiare meglio l’interno delle piramidi e individuare passaggi vuoti che mai nessuno aveva osservato prima.
La scoperta del tunnel nella Piramide di Cheope
Tra il 2016 e i 2017 gli archeologi avevano già riscontrato alcune stranezze all’interno della Piramide di Cheope, in particolare nella parte chiamata Grande Galleria. In seguito, poi, si erano imbattuti in qualcosa che solo oggi possiamo confermare come una nuova e straordinaria scoperta.
Il corridoio rivelato nelle scorse ore è frutto di un lavoro di squadra certosino e attento portato avanti dal team della Nagoya University e della CEA. Entrambe le squadre di ricerca hanno lavorato indipendentemente l’una dall’altra, utilizzando più strumenti diversi tra loro.
Alla fine, i risultati sono stati messi insieme e ciò che ne è emerso è l’effettiva conferma dell’esistenza di una parte “vuota” all’interno della Piramide.
Il corridoio scoperto misura 9 metri di lunghezza, 2.10 metri di larghezza e 2 metri di altezza e si trova dietro ai grandi blocchi della facciata settentrionale della struttura. A dare massima certezza della presenza di questo vuoto è stato poi il lavoro di una sonda endoscopica.
I ricercatori non hanno ancora ben chiara la funzione di questo corridoio. Le ipotesi fin ora avanzate parlano di un metodo escogitato per diminuire il peso della struttura su un sottopassaggio che un tempo partiva dall’ingresso d’origine.
L’egittologo Zahi Hawass, invece, pensa che potrebbe addirittura trattarsi di un possibile accesso alla vera stanza nella quale si trova sepolto il faraone Cheope.
Non ci resta quindi che rimanere in attesa di altre grandi notizie sulla Grande Piramide, la più importante di Giza e una delle sette meraviglie del mondo antico meglio conservate.