Questa zona italiana sta scomparendo, per gli scienziati la situazione è drammatica

Questa zona italiana sta scomparendo a causa degli effetti del cambiamento climatico. A confermarlo sono i dati venuti fuori dalla quinta edizione di Climbing for Climate.

Questa zona sta scomparendo
Questa zona sta scomparendo – viaggi.nanopress.it

Come stanno i ghiacciai italiani? Che impatto sta avendo la crisi del clima sulle nostre montagne? A darci le risposte a queste domande è la quinta edizione di Climbing for Climate.

In questa occasione il Club Albino Italiano, il Comitato Glaciologico Italiano, Legambiente, l’Università di Brescia e gli atenei della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile sono tornati su uno dei giganti bianchi più importanti del nostro Paese.

Le loro analisi ci mostrano come stanno oggi le cose e lo stato di salute dei nostri preziosi ghiacciai. La fotografia che ci hanno rivelato, però, non è delle più belle.

Questa zona italiana sta scomparendo e il ghiacciaio più grande d’Italia sta morendo

L’Adamello, il ghiacciaio italiano più grande, scomparirà e la data della sua fine non è poi così lontana. Buona parte della sua superficie sparirà entro i prossimi vent’anni a causa del riscaldamento globale. La sua scomparsa definitiva, invece, è prevista per la fine di questo secolo.

Gli esperti, infatti, hanno confermato che la sua speranza di vita è di circa 60, massimo 70 anni, e il che è davvero preoccupante.

Questa zona italiana sta scomparendo
Zona italiana che sta scomparendo – viaggi.nanopress.it

I rilievi eseguiti dagli esperti tra il 30 e il 31 luglio scorsi non lasciano spazio alle speranze: se tutto continuerà a rimanere così com’è, l’Adamello morirà ben prima di quanto si era inizialmente preannunciato.

Il ghiacciaio alpino ha nel corso del tempo mutato drasticamente la sua morfologia. Basti pensare che all’inizio del millennio presentava circa 870 milioni di metri cubi di ghiaccio. Sono bastati 23 anni per far sì che l’Adamello perdesse ben metà del suo volume totale. Parlando della sua superficie, invece, pare che ogni decennio il ghiacciaio si ritiri dell’11%.

A dimostrazione di questo è il fatto che negli anni ’50 la sua superficie raggiungeva i 19 chilometri quadrati, mentre adesso conta solo 13,1 chilometri quadrati. Non è difficile, quindi, ipotizzare che di questo passo entro il 2090 resterà ben poco del ghiacciaio più grande del nostro Paese.

La perdita costante di ghiaccio che ha avuto inizio nel ‘900

La perdita costante di superficie ghiacciata ha portato alla creazione di tanti piccoli ghiacciai, tanto che l’Adamello oramai non è più un’unica grande massa ghiacciata.

Lo scioglimento dei ghiacci ha persino dato vita a un nuovo lago a poca distanza dallo specchio d’acqua che si era formato solo all’inizio del secolo.

Colpa delle temperature sempre più elevate che, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change, sono destinate a innalzarsi ancora. Si stima, infatti, che entro la fine del secolo quest’ultime potrebbero aumentare dai 3 ai 6 gradi in più rispetto al periodo preindustriale.

Ad accelerare ancora di più il fenomeno dello scioglimento dei ghiacci, poi, è il vento che continua a far sì che sulle superfici ghiacciate si depositino polveri scure che portano a un maggiore assorbimento delle radiazioni solari e quindi alla perdita di massa ghiacciata.

Adamello
Adamello – viaggi.nanopress.it

Il fenomeno dello scioglimento dei ghiacci ha avuto inizio a partire dal Novecento, in particolare da quando la rivoluzione industriale e le attività umane hanno fatto il loro ingresso nella storia del mondo. Le emissioni di anidride carbonica e dei gas serra hanno man mano portato le temperature globale a innalzarsi sempre più, tanto da arrivare oggi a un punto di non ritorno.

Infatti, secondo il WWF, pur riducendo il nostro impatto sull’ambiente nei prossimi anni, almeno un terzo dei ghiacciai è comunque ormai destinato a sciogliersi entro il 2100. Agire adesso quindi non vorrebbe più dire risolvere il problema completamente, ma salvare il salvabile, non peggiorare ulteriormente la situazione.

L’importanza dei ghiacciai per il Pianeta e per l’uomo

Preservare i ghiacciai è qualcosa che dovrebbe rientrare nelle preoccupazioni di tutti. La loro scomparsa, infatti, avrà effetti che riguarderanno chiunque abiti su questa Terra, nessuno escluso.

Scioglimento dei ghiacciai
Scioglimento dei ghiacciai – viaggi.nanopress.it

A subirne per primi le conseguenze saranno la flora e soprattutto la fauna marina che sta già cambiando le proprie abitudini per sopravvivere in acque sempre più calde. Subito dopo, a soffrirne sarà l’uomo che vedrà le proprie città costiere sparire inghiottite dal mare che potrebbe aumentare di diversi metri il proprio livello.

Inoltre, saranno molto più frequenti eventi climatici estremi come tempeste e uragani che potrebbero toccare tutte le parti del Pianeta.

Infine, come se non bastasse, un gruppo di ricercatori cinesi ha di recente scoperto oltre 900 specie di microbi finora sconosciuti all’interno dei ghiacciai dell’altopiano del Tibet. Lo scioglimento dei ghiacci potrebbe quindi liberare i microbi intrappolati che a loro volta potrebbero scatenane epidemie e nuove pandemie.

Tutto questo dovrebbe essere sufficiente per renderci davvero conto dell’importanza della lotta contro il cambiamento climatico, una volta per tutte.

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