A Novi Ligure una villa, un tempo appartenuta all’uomo più ricco d’Italia, sta crollando insieme alla sua storia, Villa Minetta.
Il luogo è in Piemonte, in provincia di Alessandria. La dimora, che ancora riesce a mostrare il suo antico splendore, fu l’abitazione di un uomo che in tempi oramai lontani, era il più ricco d’Italia. Si tratta del Conte Edilio Raggio, vissuto tra il 1840 ed il 1906.
Era un parlamentare ed imprenditore originario del posto. Tra i vari personaggi che varcarono l’ingresso della villa, il 7 settembre 1877 vi fu anche re Vittorio Emanuele II ed il principe Umberto di Savoia, futuro Umberto I.
Tutto intorno si estendeva un parco di sei ettari che oggi è ricoperto di rovi. Mentre la splendida abitazione è in uno stato di completo abbandono. Vent’anni fa fu acquistata da un industriale, Valter Merletti, che, però, non riuscì a ristrutturarla.
Le stanze sono magnifiche, volti, affreschi, colonne in marmo, che, inevitabilmente, stanno crollando. Tutto racconta un pezzo di storia d’Italia e purtroppo nessuno può o vuole riportare la villa in vita. Durante la seconda guerra mondiale fu protagonista di alcune vicende storiche.
La storia
Quando gli alleati liberarono Roma, un gruppo di forze armate naziste si riorganizzò. Unità tedesche ed italiane formarono il GAL, Gruppo Armate Liguria, e presero possesso dell’edificio. Visse qui un comandante fascista, il Maresciallo Rodolfo Graziani, fino all’arrivo degli americani.
Successivamente entrò una famiglia di circensi, il cui padre era Giovanni Palmiri, soprannominato diavolo rosso. La moglie, Mafalda Colin, era originaria di Novi Ligure. In seguito la villa fu acquistata dalla famiglia Spinoglio.
Questi fecero costruire un campo da tennis, una piscina, ed una struttura con saune e spogliatoi. Ma il tutto finì all’asta ed uno dei potenziali acquirenti era l’imprenditore, produttore discografico e cinematografico Dodi Al-Fayed.
Molto conosciuto per essere il figlio di Mohamed Al-Fayed, l’ex proprietario dei grandi magazzini Harrod’s a Londra. Ma divenne famoso anche per la sua relazione con la principessa Lady Diana. Morirono entrambi nell’incidente d’auto.
Verso la metà degli anni novanta l’edificio era di nuovo all’asta, venne assegnato e rivenduto dai proprietari dieci anni dopo. Marletti voleva ristrutturarlo, ma non ci riuscì, per cui rimase in stato di abbandono.
L’abbandono
Nel frattempo sono passati molti anni e vi sono stati furti e atti vandalici. L’abitazione è imponente con una parte centrale più alta e due laterali più basse. Parecchie zone sono crollate. Rimane lo scheletro di una magnifica villa che affascina ancora nonostante tutto.
Il tetto è collassato in vari punti ed anche la torre non c’è più. Alcuni esploratori hanno fotografato e videato l’interno, mostrando soffitti a volti magnifici. Affreschi che sono svaniti con il tempo e rovinati da scritte con pennarello, così come le alte e affusolate colonne in marmo bianco.