In Islanda esistono le spiagge più pericolose al mondo: meglio starne alla larga, in quanto è tanto bella quanto diabolica.
Le spiagge nere che si trovano nel sud dell’Islanda spesso lasciano molti con la sensazione di essere su un altro pianeta. Le spiagge di sabbia nera più famose in Islanda sono la Diamond Beach e la Black Beach (Reynisfjara) che, in alcuni casi, sono state fatali per coloro che hanno voluto sfidarne la forza. Scopriamo, dunque, insieme perché stare attenti,
Spiaggia nera in Islanda, una bellezza fatale
Le spiagge nere dell’Islanda devono il loro aspetto al passato vulcanico dell’isola. La sabbia nera, infatti, deriva dalla lava che si è raffreddata dopo aver colpito le fredde acque dell’Atlantico. Nel tempo, la lava si è trasformata in piccole rocce vulcaniche, che – alla fine – si sono evolute in minuscoli ciottoli, formando la sabbia nera che vediamo oggi.
Il vero nome della Diamond Beach è Fellsfjara, ubicata a soli dieci minuti di auto dalla laguna glaciale di Fjallsarlon. La spiaggia prende il proprio soprannome dagli iceberg che si riversano sulla riva dallo sbocco del ghiacciaio Breidamerkurjokull vicino alla laguna glaciale di Jokulsarlon.
Gli iceberg sono trasportati lungo un fiume dalla laguna glaciale e spesso giacciono sparsi sulla spiaggia nera. Quando il sole si riflette sul ghiaccio, alcuni sembrano diamanti grezzi, da qui il nome Diamond Beach.
Reynisfjara – Islanda meridionale: una delle spiagge più pericolose al mondo
C’è, poi, la spiaggia nera, nella parte meridionale dell’Islanda, il cui vero nome è Reynisfjara. A Black Beach si possono ammirare le famose colonne di basalto esagonali e guardare verso il mare dove Reynisdrangar, grande collezione di colonne di basalto, si erge dal fondale marino.
Il folklore dice che queste magnifiche rocce erano un tempo troll che erano catturati dalla luce del giorno, che li trasformava in pietra mentre trainavano le navi verso la riva.
Quando si arriva sul posto, inoltre, bisogna fare attenzione alle onde pericolose che arrivano a riva e che possono essere addirittura mortali, in quanto trascinano con loro ogni cosa che incontrano.
C’è, infine, la spiaggia dalla sabbia nera di Sólheimasandur in Islanda meridionale, dove è presente un relitto aereo. Il velivolo, nei fatti, si schiantò nel 1973 a causa di un errore umano. Pare che il pilota avesse cambiato il serbatoio di carburante pensando di essere a corto.
È stato – quindi – costretto ad un atterraggio di emergenza sulla sabbia nera, fortunatamente nessuno rimase gravemente ferito o perse la vita.
Il relitto dell’aereo DC-3 a Sólheimasandur è un’attrazione del posto: per raggiungerlo, bisogna arrivarci a piedi: l’aereo presenta i segni di usura del tempo e degli agenti atmosferici, fungendo, nei fatti, da relitto fantasma, dal fascino inquietante e tenebroso.