C’è un’isola che per quanto sia bella è considerata l’isola della morte e tutti quanti hanno paura di metterci piede. Ecco il motivo.
Nel mondo ci sono tantissimi posti che meritano di essere visitati e molti di questi sono molto suggestivi per via delle storie e degli eventi che si sono verificati all’interno di essi nel corso degli anni.
Ognuno di noi, decide di viaggiare in base alla tipologia di vacanza che vuole intraprendere e nel corso degli ultimi decenni si è andato sempre più a farsi conoscere il turismo nero, che appassiona non poche persone nel mondo.
L’isola della morte: ecco la meta su cui nessuno vuole mettere piede
Questo tipo di turismo, consiste nel visitare luoghi ed edifici dove ci sono state delle tragedie, delle catastrofi e delle vicende legate alla cronaca nera e a volte che nascondono un alone di mistero.
Le persone che intraprendono un viaggio verso queste mete, vengono spinte da un brivido di avventura e di adrenalina seppure visitare questi luoghi può scatenare in loro un po’ di timore.
Sicuramente, gli appassionati del dark tourism, non avrebbero problemi a mettere piede su un’isola che è stata definita dai mass media, l’Isola della morte, per via delle vicende che sono accadute negli ultimi anni.
L’isola di Koh Tao, questo il nome della località, si trova in Thailandia e regala ai suoi turisti un panorama mozzafiato con spiagge che si riversano sulla barriera corallina e circondate da spiagge.
Inoltre, in quest’isola è possibile ammirare animali tropicali, quali razze, squali e tartarughe verdi ed embricate che spesso si avvicinano alla riva per poter depositare le proprie uova e per riprodursi.
Ma quest’isola a partire dal 2014 è stata l’ambientazione di alcune morti, quando due turisti birmani hanno ucciso due giovani inglesi David Miller e Hannah Witheridge dopo aver violentato quest’ultima.
La serie di decessi
Dopo qualche tempo, anche un altro turista britannico, Nick Pearson è stato trovato morto mentre galleggiava nella baia dell’isola e l’anno seguente una donna di nome Christina Annesley è stata trovata senza vita per un mix di alcol e antibiotici.
Successivamente, Dimitri Povse è stato trovato impiccato con le mani legate dietro la schiena in un bungalow e nel corso degli anni successivi si sono verificate altre morti ai danni dei turisti.
Nel 2021 è toccato all’imprenditore Rakeshwar Sachathamakul e a sua moglie Anshoo che sono morti in un resort di lusso dove si erano recati per passare una vacanza insieme a loro figlio.
Dopo aver fatto una passeggiata, il giovane li ha trovati senza vita mentre galleggiavano in piscina e stranamente in quel momento tutte le telecamere di sorveglianza non funzionavano.
Per questo motivo, l’isola thailandese di Koh Tao è stata definita, l’isola della morte, e da qualche tempo, i turisti prima di prenotare una vacanza presso questa destinazione, ci pensano due volte.
Molti di questi decessi sono ancora oggi sotto indagine, in quanto dopo tanti anni, non si è ancora scoperto come queste morti siano avvenute e se alcune di queste sono state accidentali o se si tratta di omicidi.