Esiste una casa, larga 3 metri, che – però – ha degli interni che vi lasceranno davvero senza parole: un vero prodigio dell’architettura.
Oggi vi parliamo di una casa, larga solamente tre metri, i cui interni, però, sono davvero incredibili e curati nei minimi dettagli. Una dimora che, nei fatti, non ha nulla da invidiare alle abitazioni più grandi e sfarzose. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questa casa dalle dimensioni ridotte.
La casa larga solo 3 metri
Un cittadino di una piccola città della Florida ha litigato – in modo molto animato – con il proprio vicino per una sciocchezza: non gli permetteva, infatti, di mettere in atto la coltivazione di alberi ad alto fusto.
John Atkinson– dal punto di vista legale – non poteva discutere con la persona in questione, pertanto, a quel punto, ha escogitato un modo divertente per prendersi la propria vendetta. Il video:
Invece degli alberi, l’uomo ha costruito una casa proprio accanto al recinto, larga solo 3 metri, rendendola, però, comoda ed alta. La lite con il vicino, nei fatti, è iniziata durante una riunione che ha visto la partecipazione dei residenti della zona. L’uomo non voleva che sul posto fossero piantati alberi ad alto fusto, in quanto, se ciò fosse accaduto, gli sarebbero rimasti i rami in bella vista.
La decisione di John Atkinson
Atkinson – a quel punto – comunicò a tutti avrebbe ricevuto dal comune il diritto di disporre liberamente del proprio territorio. Gli fu, dunque, possibile ottenere un permesso di costruzione, ma con importanti restrizioni. Atkinson dovette, infatti, dovette costruire una casa larga solo tre metri, alla quale, però, non erano stati imposti limiti in altezza.
A causa della stretta disposizione, alla quale l’uomo, nei fatti, doveva attenersi, Atkinson doveva, dunque, utilizzare lo spazio interno con la massima efficienza e ordinare i mobili su misura.
Alla fine, la superficie della casa ammontava, dunque, a 144 mq. Fu, inoltre, anche possibile realizzare un garage per un’auto. Il vicino rimase senza parole nel vedere come l’uomo aveva gestito ed ottimizzato gli spazi che aveva a disposizione.
Ogni mattina esce sul balcone apposta per salutare l’uomo che lo aveva tanto ostacolato nella realizzazione del proprio progetto. A questo punto – avrà pensato, di sicuro – era meglio accettare il progetto di piantare gli alberi: un pensiero vivamente sostenuto dallo stesso Atkinson, che ha fornito la propria opinione in merito, in una intervista rilasciata alla stampa.
C’è da dire, però, che situazioni come questa non sono rare negli Stati Uniti. Qui i vicini – di solito – hanno il diritto di decidere come sarà impostata e costruita l’intera area che li circonda, anche se il caso Atkinson ha rappresentato, decisamente, uno strappo alla regola.