La regione italiana dove si fuma di più è proprio questa, e saperlo ti stupirà. Ecco chi si trova sul podio secondo uno studio.
Tra le tante classifiche che si fanno su questo Paese, c’è anche quella sul fumo, che ci da un quadro quindi su quale sia la regione italiana in cui si fuma di più in assoluto.
C’è da dire, come prima cosa, che nel nostro Paese la percentuale di fumatori è fortunatamente in ribasso rispetto agli anni precedenti, e si attesta ora sul 25% della popolazione totale. Il 59% degli italiani infatti, non fuma, mentre un altro 17% ha smesso negli ultimi anni, complice anche l’avvento delle sigarette elettroniche.
Eppure, 1 italiano su 4 è ancora legato al consumo di nicotina. A dirlo è l’Istituto Superiore di Sanità, che tramite un’indagine ha riscontrato non solo in quali regioni italiane si fuma di più, ma è riuscita a capire anche l’estrazione sociale del fumatore medio e il suo consumo di sigarette.
Andiamo quini a vedere i dati di questa indagine, e qual è quindi la regione italiana dove si fuma di più in assoluto.
In questa regione italiana si fuma di più, lo studio dell’ISS
L’Istituto Superiore di Sanità ha condotto un’indagine tra il 2020 e il 2021, mettendo così in evidenza in quali regioni si fumerebbe di più.
Tra le regioni “meno fumatrici”, troviamo in assoluto le Marche, ma a seguire ci sono subito dopo anche Calabria, Puglia e Friuli Venezia Giulia.
Nel mezzo della classifica troviamo poi la Valle d’Aosta, il Veneto, la Basilicata, la Sicilia, la Sardegna, la Toscana, la Liguria, il Lazio, il Trentino e il Piemonte. Saliamo quindi verso i primi cinque posti dove al quinto troviamo l’Emilia Romagna mentre al quarto posto il Molise.
Medaglia di bronzo invece per l’Abbruzzo che guadagna il terzo posto, mentre il secondo posto è occupato dalla vicina Umbria. Ad essere in cima alla classifica ed ad aggiudicarsi quindi il “titolo” di regione italiana dove si fuma di più è la Campania, mentre la Sardegna è la regione dove ci sono più ex fumatori.
Altri dati sull’uso delle sigarette
L’ISS poi, ha esaminato anche i comportamenti dei consumatori di sigarette e la loro estrazione sociale.
Ad emergere da questo studio è che a fumare sarebbero le categorie meno abbienti, mentre i soggetti con maggiori possibilità finanziarie riuscirebbero a smettere di fumare con più facilità. Il consumo medio invece, è di circa 12 sigarette al giorno, anche se 1 italiano su 5 supera anche la soglia di 1 pacchetto al giorno.
Dallo studio inoltre, sono emersi i dati che riguardano anche i nuovi sistemi di svapo che sono approdati sul mercato negli ultimi anni, come le sigarette elettroniche, le sigarette di tabacco senza combustione e il tabacco trinciato.
Per quanto riguarda quindi i nuovi sistemi, è emerso che il 16% dei fumatori utilizza solo il tabacco trinciato, mentre solo il 5% preferisce la sigaretta elettronica. Le sigarette di tabacco senza combustione invece, risultano utilizzate solo da 2 persone su 100, un dato però che è cambiato molto dal 2021, tanto che ad oggi sono molti più fumatori a scegliere questo tipo di sistema di svapo.
Ad essere maggiormente utilizzate quindi, rimangono le sigarette classiche, anche se tra i nuovi dati emerge che soprattutto tra i giovani (dai 18 ai 25 anni) i nuovi sistemi di svapo sono sempre più utilizzati e preferiti rispetto alle classiche sigarette.