Una scoperta incredibile per questo pescatore in questo lago italiano. Si tratta di qualcosa che pesa 30 chili, ecco dove è avvenuto.
La bella stagione è iniziata e con lei ricomincia anche la stagione della pesca. Uno sport, soprattutto se ci riferiamo a quella con canna, che può risultare ad alcuni di noi molto noioso, ma che molti altri trovano incredibilmente rilassante. E che di certo richiede davvero tanta tanta pazienza. E nel caso della storia di oggi, oseremmo dire sia stata ampiamente ripagata.
Pesca qualcosa che pesa 30 chili, di che si tratta?
Una vicenda che per chiunque ami moltissimo la pesca è un autentico sogno. Spesso sessioni di questo sport si concludono con una nulla di fatto o con il recupero di oggetti persi nel mare o nel lago. Talvolta però accadono veri miracoli, come per quest’uomo che ha pescato qualcosa che pesa 30 chili.
Ci troviamo nella rilassante cornice del Lago di Giulianello. Si trova in provincia di Latina nella frazione di Cori ed appartiene ad Artena, a sua volta nel territorio della nostra capitale. Un bacino d’acqua molto bello che però è anche importante da un punto di vista storico. Pare infatti che qi anticamente, sul colle della Coedra, si trovasse un insediamento protourbano a partire dal IX secolo a.C.
Secondo gli storici sarebbe stato poi abbandonato solo nel VI secolo a.C. quando terminò la celebre dinastia dei Tarquini e la conseguente espansione nel territorio dei Volsci. Dal 2007 questo luogo è anche istituito come Monumento Naturale. Dunque è anche area protetta di ben 168 ettari di estensione.
E proprio qui Florian Buliau, ha pescato un carpa regina di queste incredibili dimensioni.
La carpa regina
Buliau ha raccontato in prima persona l’impresa alla stampa locale, lasciandosi fotografare in posa con il frutto di tanta fatica. Effettivamente un esemplare davvero enorme. Buliau è appassionato di Carpfishing. Si tratta di una tecnica di pesca sportiva in forte espansione anche nel nostro paese.
Il suo obiettivo è come suggerisce il nome catturare carpe e grossi ciprinidi e si pratica sin dal lontano 1978. Va detto però che una volta portato a termine l’obiettivo, la carpa o altro esemplare viene lasciato una libertà dopo aver scattato semplici foto ricordo. Proprio per questo vengono utilizzati ami ed esche chiamati appunto “No Kill”.
In Italia è un hobby diffuso soprattutto tra i giovani. Buliau, originario di Mangalia ha infatti spiegato di praticarla sin da piccino, grazie agli insegnamenti del nonno. Esistono nel nostro paese diverse associazioni con tantissimi iscritti. E come si fa di solito dunque ha festeggiato l’impresa con tantissime foto diffuse sul web e la rimessa in libertà dell’esemplare. Che non è nemmeno il più grande della sua specie, pensate che a volte sono state rintracciate carpe regina anche di 50 chili!
