In Giappone le strade non hanno nome, sapete come mai? Il motivo è curioso quanto molto semplice, scopriamolo.
Il Giappone è una terra affascinante quanto incredibilmente diversa dalla nostra Europa. Lo è sia per tradizioni culturali, abitudini, antica storia. E lo ha soprattutto in piccole curiosità come quella di oggi, relativa alle sue strade. Noi siamo abituati ad avere delle vie con un nome. Cosa molto diversa invece in questo paese bellissimo. Vediamo perché.
Le strade non hanno nome in Giappone lo sapevate?
Vi siete mai chiesti o meglio sapevate che le strade non hanno nome in Giappone? Ebbene sì. Un qualcosa di molto diverso rispetto a come funziona in Europa e soprattutto nel nostro paese. Il tutto ruota intorno a ben precisi motivi culturali.
Da un punto di vista urbano infatti questo paese è molto diverso dall’Occidente. La sua costruzione si basa tutta su isolati di tipo rettangolare, e le strade sono senza nome, perché in Giappone hanno un modo completamente diverso dal nostro di concepire lo spazio. Noi europei infatti abbiamo sempre lasciato che la vita del popolo coincidesse col centro geografico.
Da qui le città si ampliavano determinando via via due zone, il centro e la periferia. Per meglio orientarsi e muoversi da sempre sono state date indicazioni e dunque nomi ad ogni zona, che poi è diventato via. Per noi è molto semplice comprenderlo, e l’unico modo che conosciamo per orientarci nello spazio. E tutte le città europee sono identiche da questo punto di vista.
Come funziona in Giappone?
Una cosa che per noi è molto semplice è completamente diversa in Giappone. Le loro città infatti si sono sviluppate in maniera completamente diversa dalle nostre. Non esiste per loro un centro, almeno non un centro che si intenda come punto di aggregazione.
Dunque non si sono ramificate le strade e le vie in questo modo. E per questo motivo non hanno mai avuto necessità di dare un nome alle strade. Visitando questa terra bellissima scoprirete che intere spazi delle città sono senza nome. Il tipo di urbanistica che troverete qui si chiama a riquadri.
Un tipo di architettura che esiste fin dal 1600, da quella indicata come epoca Edo, compresa tra il 1603 ed il 1868. Le aree sono a loro volta suddivise in macrooaree. Noi li chiameremmo quartieri, i giapponesi invece li immaginano più come rettangoli, isolati, che sono indicati come Cho o Machi.
Dunque sarebbe più corretto dire che le vie non hanno nome, ma i giapponesi nominano gli isolati interi. In questa ottica le vie sono meri spazi tra un isolato e l’altro. Dunque per indicare dove si deve andare, si fornirà il nome del Machi, a loro volta suddivisi in sotto quartieri denominati chome.
Se vi sembra complesso è perché di fatto lo è. Gli stessi giapponesi spesso fanno fatica, ma possono contare su diverse stazioni in ogni isolato per chiedere informazioni, i Koban. Piccole stazioni dove il personale è dotato di mappe e stradari. Utile anche per i turisti. Le informazioni vengono fornite disegnando semplicemente dei quadrati su carta, ricreando di fatto la mappa della città.