Firenze, da sempre, porta con orgoglio il giglio, uno stemma che risale al Medioevo e che è il fiore indiscusso della città.
E’ nel periodo del Medioevo che nasce l’interesse verso gli stemmi o “arme”. Servivano per identificare chiaramente la città o le persone che li portavano. La città di Florenzia venne fondata dai romani intorno al 60 a.C.
Scelsero come stemma della città questo fiore, che associarono al concetto di rinascita e anche al culto pagano dedicato alla dea Flora. Già gli Etruschi, arrivati a Florentia nel 150 a.C. le diedero questo nome, probabilmente, per omaggiare una terra fertile e rigogliosa.
Ed è stato così. Firenze non è solo fertile dal punto di vista del territorio, ma lo è stata in tutti i campi, per la sua storia, la sua arte e le sue tradizioni, sia dentro che fuori le sue mura.
Firenze e il suo stemma
I primi documenti storici che trattano della storia del Giglio risalgono al 1250. L’anno in cui, con la sconfitta di Figline Valdarno vennero cacciati gli aristocratici Ghibellini e si ebbe l’avvento del Primo Popolo.
Si trattò di un esperimento politico che vedeva guidare la città i ceti dei mercanti e degli artigiani. Inizialmente il colore del Giglio era bianco. Nel 1251, il nuovo regime decise di cambiare il colore facendolo diventare rosso su uno sfondo bianco.
In questo modo si distinguevano dai Ghibellini mandati in esilio con il candido fiore. Di questo si ha testimonianza anche nel canto XVI del Paradiso dove Dante parla del Giglio bianco che fu “per divisione fatto vermiglio”.
In questo contesto il Giglio prendeva uno chiaro significato politico. E nel 1252 la zecca lo rese ufficiale coniando una moneta: il Fiorino d’oro. La moneta aveva inciso su un lato il Giglio di Firenze e sull’altro il patrono della città San Giovanni.
Gli stemmi in quel periodo non riguardavano soltanto le città, ma anche militari o gruppi familiari. Oggi la disciplina che si occupa dello studio degli stemmi è l’araldica. E questa riconosce nel Giglio uno dei motivi floreali più diffusi in Europa.
La storia sulla scelta del Giglio come stemma di Firenze è comunque, ancora oggi, circondata di mistero e di leggende. Come quella ispirata al mitico Floriunus, o allo sbocciare dei fiori vicino al Campidoglio fiorentino, o il tempio dedicato alla triade di Giove, Giunone e Minerva o, ancora, come dono dell’imperatore Carlo Magno.
La storia
Storie, oramai, considerate solo fantasia. Nonostante le varie interpretazioni, secondo alcuni storici rimane più attendibile l’evoluzione che lo stemma ebbe nel corso dei secoli.
Da quando, cioè, iniziò con l’essere un Giglio bianco che divenne, poi, nel giro di 100 anni rosso. E con altri 100 anni arrivò ad avere le caratteristiche grafiche che vediamo oggi.