Il Palio dei somari ad Amatrice è una tradizione abbastanza recente, visto che si svolge solamente da nove anni, ma in realtà affonda le sue radici in un vecchia gara tipica delle zone montane, che la Pro-Loco della cittadina laziale ha deciso di recuperare. Ogni anno l’evento attira migliaia di persone da tutto il Lazio, che in un clima da stadio fanno il tifo per il proprio asino preferito.
La manifestazione folkloristica si tiene domenica 27 marzo e inizia verso le 15 di pomeriggio con il corteo in costume lungo le vie del paese: circa 500 figuranti, tra dame e signori, sfilano fino al somarodromo, dove vengono benedetti gli asini e si procede al sorteggio delle gare. Ma perché si parla di “asini sindaci”? Andiamo a scoprirlo insieme.
“Popolo della Via del Sale, l’onore è in ballo! Acclamate con la vostra voce i vostri eroi, sciogliete le briglie ai somari e che sia dato inizio al Palio!”: con questi versi, verso le 16, inizia la corsa degli asini di Amatrice, una gara spassosa e divertente dove i protagonisti sono senza dubbio gli asini. I poveri animali portano una sorta di cravatta con il nome del sindaco del proprio paese e per questo motivo sono chiamati “asini sindaci”: un motivo per prendere in giro quella che è ritenuta le persona più importante della propria cittadina.
In sella agli asini troviamo gli scudieri dei paesi limitrofi e dei comuni della zona, rigorosamente in costumi antichi, che si sfidano tra sberleffi e schiamazzi durante le batterie di qualificazione, le semifinali e la finale. Perché la gara rimane una cosa seria: sono in gioco l’onore e la reputazione davanti ai propri compaesani e ai molti turisti che per l’occasione si riversano nel somarodromo.
Dopo la corsa si incorona la prima dama del palio e ci si ritrova a tavola per gustare la bruschetta e il tipico polentone con sugo di pesce offerti dalle Pro-Loco di Casaprota e di Castel di Tora. Ma quest’anno il palio sarà anche l’occasione giusta per assaggiare il Prosciutto Amatriciano IGP e il gorgonzola locale. Anche se non avevate voglia di una vacanza enogastronomica, il piatto è servito e non si può rinunciare.
D’altronde, Amatrice è famosa in tutta Italia per i suoi bucatini all’amatriciana e non provare un bel piatto di pasta sarebbe un vero peccato: sono sicuro che riesce a battere anche i migliori ristoranti di Roma e dintorni.
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