Nuovi eccezionali ritrovamenti dagli scavi in un villa romana antica: cosa è emerso

Sono stati fatti degli eccezionali ritrovamenti in un’antica villa romana. È emerso qualcosa di davvero unico: ecco di cosa si tratta.

Nuovi eccezionali ritrovamenti
Nuovi eccezionali ritrovamenti – viaggi.nanopress.it

Un eccezionale ritrovamento è stato fatto in un’antica villa romana. È emerso da un monastero presente sul territorio italiano e più precisamente nella regione della Capitale. Di seguito andremo a vedere i dettagli di questo ritrovamento e cosa hanno detto gli enti che ne hanno parlato. Tutti i dettagli nel prossimo paragrafo.

Eccezionali ritrovamenti romani: ecco cosa sono

Come abbiamo detto si tratta di un ritrovamento davvero eccezionale. Siamo in provincia di Frosinone, nel Lazio, in un piccolo comune di circa 3700 abitanti. Si tratta del Comune di Castrocielo e qui dai recenti scavi hanno portato alla luce dei mosaici in un’antica villa romana.

Gli scavi sono stati condotti nel Monacato di Villa Eucheria. A portarli avanti Veronica Ferrari dell’Università del Salento. A spiegare quanto è stato ritrovato è stato un ente municipale. Questo ha spiegato che le prime notizie certe dell’ex monastero di San Maria di Palazzolo risalgono al 1100.

Monacato di Villa Eucheria
Monacato di Villa Eucheria – viaggi.nanopress.it

È stato costruito su una platea di fondazione di una villa romana. Questo è stato riconducibile grazie ai pavimenti mosaicati ritrovati. La data di costruzione della villa romana risale al II o I secolo a.C.. Ulteriori studi e indagini hanno portato a nuove risposte su il collegamento tra i due.

Infatti quella che doveva essere la parte residenziale dell’antica villa romana era collegata al criptoportico. Le indagini sono ancora in corso e l’ente che ha parlato ha continuato assicurando tutti che seguiranno aggiornamenti sugli sviluppi delle ricerche che continueranno ad essere fatte.

Mosaici ritrovati: ecco alcuni dettagli

Il criptoportico era un elemento che spesso era utilizzato interrato o seminterrato. Era posto come base negli edifici che avevano delle dimensioni notevoli. Questi aiutavano a supportare la struttura romana. In pratica serviva da base ed era anche un corridoio di servizio non esposto.

Il complesso monastico riporta quindi i resti della villa romana che pare risalire al periodo repubblicano. In questo caso il criptoportico è addossato ed ha una funzione statica. È stato realizzato in opera incerta. E la strutta presenta diverse tecniche murarie che però sono riconducibili all’epoca repubblicana.

Eccezionale ritrovamento di mosaici
Chiesa di S. Maria del Monacato – viaggi.nanopress.it

La luce arrivava da alcune aperture a bocca di luco e le decorazioni non mancavano. Nel tempo, come abbiamo detto, questa villa è stato utilizzata come base strutturale di una nuova costruzione. La chiesa di S. Maria del Monacato si presentava come un aula unica con un abside semicircolare.

Dei dipinti presenti all’interno ne rimangono alcuni che sono conservati e sono ora esposti alla Chiesa di S. Rocco. In pratica la villa è stata utilizzata come una sorta di cava di materiale edilizio non riconoscendone di fondo una valenza storica.

Impostazioni privacy