Nuova specie tra gli abissi, è spuntato un esemplare mai visto prima d’ora

Nuova specie tra gli abissi: i biologi marini hanno scoperto un nuovo esemplare nelle acque giapponesi nei pressi di Okinawa.

Nuova specie tra gli abbissi
Nuova specie tra gli abissi – viaggi.nanopress.it

Sono piuttosto piccoli, escono solo di notte e sono capaci di mimetizzarsi in modo straordinario. Queste sono solo alcune delle caratteristiche della nuova specie di calamaro che un team internazionale di esperti ha scoperto qualche tempo fa nelle acque del Giappone.

Nuova specie tra gli abissi: il nuovo calamaro bobtail del Brennero

Si chiama calamaro bobtail del Brennero, ma lo storico valico tra Italia e Austria ha ben poco a che vedere con questa specie, tra le più piccole della Terra.

Questo mollusco cefalopode dalle dimensioni piuttosto piccole (non supera infatti i 5 centimetri) si palesa in genere di notte ed è proprio durante un’immersione nelle ore più buie del giorno che i ricercatori lo hanno individuato per la primissima volta. Era il 2019 e il luogo della scoperta si trovava nelle acque nei pressi dell’isola di Okinawa, in Giappone.

La scoperta del calamaro Bobtail del Brennero

Gli esperti hanno battezzato questa nuova specie come Euprymna brenneri, in onore del defunto genetista pioniere e premio Nobel Sydney Brenner, fondatore dell’Okinawa Institute of Science and Technology.

Nuova specie di calamaro
Nuova specie di calamaro – viaggi.nanopress.it

La sua scoperta si deve alla collaborazione di un team internazionale di esperti: acquacoltori, genetisti, tassonomi e biologi marini. La dottoressa Mandy Reid dell’Australian Museum Research Institute (AMRI) ha quindi lavorato con altri colleghi esperti provenienti da Giappone, Austria e Stati Uniti.

Il ritrovamento è avvenuto a meno di 20 metri di profondità. Nello specifico, l’incontro con alcuni esemplari adulti è avvenuto a meno di 2 metri di profondità, tra rocce e coralli; mentre le loro uova sono state avvistate in aree rocciose nei pressi delle barriere coralline a una profondità compresa tra gli 8 e i 18 metri.

Gli scienziati hanno raccolto le uova trovate in mare e le hanno portate in laboratorio. Qui le hanno accudite fino alla loro schiusa. I piccoli sono stati poi allevati fino alla maturità per essere di conseguenza esaminati per bene.

I campioni analizzati sono stati confrontati con altri già conosciuti, ma i ricercatori si sono ben presto resti conto che si trattava di una specie differente sia dal punto di vista morfologico sia da quello molecolare. È stato proprio lo studio del DNA ad accertare il fatto di avere a che fare con una specie mai studiata fino a quel momento.

La dottoressa Mandy Reind, coautrice dello studio ha affermato che questa specie

“differisce da tutte le altre specie del genere perché le femmine hanno ventose del braccio allargate, una caratteristica che di solito si vede solo nei maschi”.

Le sue singolari particolarità

Questo calamaro vive nelle acque poco profonde del Pacifico indo-occidentale, lungo le coste dell’Atlantico orientale e lungo quelle del Mar Mediterraneo. Si tratta dell’undicesima specie conosciuta del suo genere, minuscola e dalla larghezza del mantello tra gli 8,5 e i 22 millimetri.

Calamaro neonato
Calamaro neonato – viaggi.nanopress.it

Tra le più recenti scoperte sulle abitudini comportamentali di questo piccolo calamaro ve ne è una, decisamente curiosa. I calamari bobtail, secondo quanto emerso dagli studi condotti dall’Università di Vienna, sembrerebbero essere in grado di congelarsi quando illuminati dalla luce.

Questo spiega come mai siano visibili solo durante la notte, mentre durante il giorno si nascondono tra la sabbia del fondale marino, attaccandosi addosso ogni singolo granello grazie al muco prodotto dalle cellule della loro pelle. Quando cacciano durante la notte, invece, si mimetizzano tra la luce della luna che attraversa le loro pance.

Rispetto agli altri polpi, aggressivi e tendenti a mangiarsi l’un l’altro, i calamari bobtail sono piuttosto pacifici.

Una scoperta importante per capire il Pianeta

Di questa particolare specie, tuttavia, si sa ancora molto poco. Ciò che è sicuro è che si tratti di creature provviste di un sistema nervoso complesso. Non a caso sono state definite anche come i primi animali intelligenti del Pianeta.

La loro prima comparsa risalirebbe a 30 milioni di anni fa, alla fine dell’era dell’Oligocene, un periodo di transizione tra la precedente epoca dell’Eocene e la successiva del Miocene. In origine i calamari sarebbero vissuti nell’antico Mar di Tetide che un tempo divideva l’odierna Africa del Nord dall’Europa e dall’Asia.

Ecco perché conoscere questi molluschi dalla storia antica può di certo aiutarci a comprendere meglio l’evoluzione della Terra e dei nostri preziosi oceani.

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