Nuova scoperta in acqua, non era mai stata individuata prima: chi è a rischio

Nuova scoperta in acqua: uno studio scientifico sulle berte maggiori ha svelato una nuova patologia. Ecco di cosa si tratta.

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Biologa – Viaggi.Nanopress.it

I biologi e i ricercatori analizzando il mondo animale vegetale fanno delle scoperte davvero incredibili. C’è una nuova scoperta che sta interessando gli uccelli marini, che stanno sviluppando una nuova patologia. Di quale malattia si tratta? Si tratta di una nuova scoperta in acqua che non era mai stata individuata prima: ecco chi è a rischio.

Inquinamento da plastica: un problema da non sottovalutare

Da anni il benessere e l’equilibrio marino è minacciato dalla presenza di plastica, che non si degrada naturalmente. I rifiuti di plastica, soprattutto le bottiglie, costituiscono un grandissimo pericolo per l’ecosistema ambientale e planetario. La maleducazione delle persone, l’inciviltà e gli scarichi delle navi sono la principale causa dell’inquinamento dell’acqua.

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nuova patologia uccelli marini – viaggi.nanopress.it

A contatto con l’acqua salina dell’oceano la plastica rilascia molecole pericolose. Le microplastiche entrano in contatto con la catena alimentare e hanno un impatto sulla vita marina. Nonostante l’alto tassi di riciclabilità, la plastica rimane il rifiuto che cagiona più danni.

Nuova scoperta in acqua: la “plasticosi”

La ‘plasticosi’ è una nuova malattia causata dalla plastica che sta colpendo gli uccelli marini. Una nuova ricerca ha rivelato che gli uccelli marini stanno soffrendo di una patologia chiamata “plasticosi“. Ad essere interessati da questa patologia sono gli uccelli marini.

“Piuttosto che essere causata da virus o batteri, la “plasticosi” è causata da piccoli pezzi di plastica che infiammano il tratto digestivo degli animali. Nel tempo, l’infiammazione persistente provoca cicatrici e deformazioni dei tessuti, con effetti a catena sulla crescita, la digestione e la sopravvivenza.”

Il dottor Alex Bond afferma:

“Gli uccelli possono sembrare sani all’esterno, ma non stanno bene all’interno”.

Grazie a questo studio, i ricercatori hanno dimostrato che il consumo di plastica può causare danni gravi al sistema digestivo degli uccelli marini. Sebbene fino ad adesso la plasticosi è conosciuta solo per una specie, la portata dell’inquinamento da plastica potrebbe avere ripercussioni sulla salute umana. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Hazardous Materials.

Plasticosi: cos’è esattamente questa nuova patologia?

La plasticosi è un tipo di malattia fibrotica. Queste condizioni sono causate da una quantità alta di cicatrici quando un’area del corpo viene infiammata ripetutamente e inibisce la guarigione normale della ferita.

Di solito, il tessuto temporaneo cicatriziale si forma in seguito a un infortunio e aiuta a rinforzare la guarigione. Ma quando l’infiammazione si ripete di continuo, si potrebbe formare un eccessiva quantità di tessuto cicatriziale che va a ridurre la flessibilità dei tessuti, provocando il cambiamento della loro struttura.

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Gli scienziati hanno scoperto questa patologia nell’ambito della loro ricerca sull’isola di Lord Howe, dove hanno svolto studi sugli uccelli marini nel corso dell’ultimo decennio. Nonostante l’isola è a 600 km al largo della costa australiana, il  gruppo di ricercatori ha scoperto precedentemente che le berte maggiori sono gli uccelli più contaminati dalla plastica al mondo, dal momento che consumano pezzi di plastica in mare.

I ricercatori, durante il loro studio, hanno scoperto che la cicatrizzazione del proventricolo, la prima camera dello stomaco dell’uccello, era diffusa e causava ferite simili negli uccelli. La plasticosi non colpisce solo il sistema digestivo, ma potrebbe potenzialmente colpire altre parti del corpo, come i polmoni.

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