Il museo dei tatuaggi di Amsterdam, aperto da pochissimi mesi, sta già riscuotendo un enorme successo. Forse il merito è del suo ideatore, il tatuatore olandese Henk Schiffmacher, meglio noto come Hanky Panky, che è una vera istituzione nel mondo dei tattoo: tra i suoi clienti ci sono star del calibro di Kate Moss, Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers, Keith Flint dei Prodigy e addirittura il compianto Kurt Kobain.
L’esposizione, da aggiugere alla prossima visita di Amsterdam, nasce dalla sua collezione privata e raccoglie non soltanto moltissimi strumenti del mestiere, ma ripercorre tutta la storia dei tatuaggi, con disegni, foto e filmati di vecchia data.
Ma la ricostruzione storica serve anche per immergersi completamente nella cultura del tattoo, che se nell’antichità era legato alla sfera religiosa col passare del tempo cambia connotati, diventanto nell’Ottocento appannaggio di delinquenti grazie alle teorie di Cesare Lombroso, fino ad assurgere a una sorta di status symbol in epoca contemporanea.
Il Museo ospita un’eccezionale esposizione sulla storia del tatuaggio e su tutto ciò che riguarda tatuatori famosi come Les Skuse, Giuseppe Hartley, George Bone, Peter Tattoo, Ole Hansen, AT Sinclair, Bob Roberts, Mike Malone, Amund Dietzel, Milton Zeis, Jonsey, Charlie Wagner, il capitano Don Leslie, Mingins Rich e molti altri. Al suo interno sono esposti tutti i tipi di disegni, fotografie, macchine, dipinti, sculture legate al tatuaggio e addirittura vera pelle umana.
Ma il Tattoo Museum di Amsterdam non deve essere considerato come un normale museo: si possono incontrare famosi tatuatori, partecipare a seminari ed eventi e non a caso ci sono anche una biblioteca, una caffetteria e una libreria.
Il museo, ubicato in due splendidi edifici del 19° secolo, si trova nel centro cittadino, a 5 minuti da piazza Dam. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17, il biglietto d’ingresso costa 10 euro. Dopo la chiusura dei coffee shop ci voleva proprio una bella notizia!
il museo dei tatuaggi ad amsterdam sembra una vera figata: non vedo l’ora di andare a scoprire hanky panky, sembra il nome di un biscottino:)))