Si tratta del pesce più velenoso del mondo, letale anche per l’essere umano: tutto quello che c’è da sapere sul pericolosissimo Pesce Pietra.
Si chiama Pesce Pietra (scientificamente Synanceia verrucosa) ed è noto per essere il pesce più velenoso del mondo.
Il Pesce Pietra, il pesce velenoso più pericoloso degli squali
Se vi state chiedendo dove è possibile incontrarlo, sappiate che questa specie ha una distribuzione abbastanza ampia: vive nelle acque poco profonde nelle vicinanze delle barriere coralline dell’Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico (Mar Rosso compreso) ed è stato avvistato nei mari di Giappone, Cina, Australia, Indonesia, Malesia, Filippine, Papua e Nuova Guinea, Sri Lanka, Thailandia, Maldive, Cuba e Venezuela. Sebbene sia un pesce d’acqua salata, alcuni esemplari pare siano riusciti ad adattarsi a vivere anche all’interno dei fiumi.
Il Pesce Pietra, con i suoi 40 cm di lunghezza e i suoi circa 2 kg di peso, è facilmente riconoscibile. Il suo aspetto – rugoso e ricoperto da dure verruche carnose, escrescenze, alghe e muschio – lo rende molto simile a una pietra (da qui il suo nome) dal colore che varia dalle sfumature di rosa al blu. Tutto ciò fa sì che possa facilmente mimetizzarsi tra le rocce, sul fondo marino e tra i coralli delle barriere coralline tra le quali si aggira indisturbato.
Questa incredibile capacità di mimetizzazione gli è molto utile anche nella caccia: spesso si seppellisce sotto alla sabbia dei fondali per attaccare le sue prede che, ahimè, hanno i minuti contati. La velocità con la quale attacca, divora e inghiotte la sua preda è davvero impressionante: in soli 0,015 secondi riesce ad utilizzare la sua grande bocca e a sferrare l’attacco.
Il veleno letale del Pesce Pietra: cosa fare in caso di puntura
Tra tutti gli animali marini, il Pesce Pietra è la specie con il veleno più letale in assoluto. Il dorso del pesce pietra è infatti ricoperto da 13 spine, ognuna delle quali possiede potentissime sacche velenose. Il veleno ha una dose letale elevata: la sua puntura provoca all’istante un dolore intenso e un notevole gonfiore e, dopo la diffusione in corpo, tachicardia, insufficienza cardiaca, paralisi, shock e morte dei tessuti. Se non presa in tempo, la puntura di un pesce pietra può portare un essere umano alla morte in meno di due ore.
Ma quando il Pesce Pietra attacca e cosa fare in casi di puntura? Il Pesce Pietra inietta il suo veleno quando si sente in pericolo: innalza i suoi aculei quindi solo a scopo difensivo. In queste circostanze, il veleno prodotto dalle ghiandole presenti su ciascuna delle sue 13 spine si attiva con la pressione e diventa quindi molto pericoloso anche calpestarlo involontariamente, sia se mimetizzato sui fondali sia se posizionato sui litorali (può infatti vivere anche fuori dall’acqua per 24 ore).
Per questo motivo è consigliato indossare delle scarpe dalla suola molto resistente quando capita di trovarsi in acque abitate da questa specie. In caso di puntura bisogna recarsi immediatamente in ospedale e farsi somministrare l’antidoto, l’unico capace di salvare la vita.
Le ultime scoperte sull’antidoto
I ricercatori hanno tuttavia condotto un recente studio sull’antidoto attuale. Le ricerche avrebbero rivelato che questa pozione non neutralizzerebbe completamente gli effetti causati dall’avvelenamento e che quindi potrebbe non essere efficace nella cura dei sintomi. L’antidoto, infatti, ridurrebbe solo l’attività paralizzante del veleno.
Secondo gli studi, però non sarebbe l’effetto paralizzante a portare alla morte, ma l’arresto cardiaco, sul quale la pozione non avrebbe alcun potere. Occhio quindi a questo pesce: se si trova nei paraggi non c’è da star tranquilli.