In Italia, in una tra le più belle regioni affacciate sul mare, esiste un borgo considerato l’ultimo paese della penisola.
Tra i borghi d’Italia più interessanti da visitare ce ne è uno considerato anche l’ ultimo paese d’Italia. Situato in una delle regioni più turistiche conta meno di 300 abitanti e affonda le sue radici molto lontano nel tempo.
A 500 metri di altezza sopra il livello del mare, offre un panorama unico e alle sue spalle troneggiano le Alpi marittime. Il primo documento storico che attesta la presenza di questo abitato è un atto di donazione del Conte Guido di Ventimiglia.
Questi cedette il Castrum de Sepulchro ai monaci benedettini e risale al 954. Il feudo ebbe uno scarso sviluppo agricolo. I monaci decisero di costruire una zecca dove coniare monete d’argento dal valore legale.
Nel 1729 il feudo passò sotto il dominio della casa Savoia. E nel 1815 Seborga diventò parte del Regno di Sardegna, nel 1861 del Regno d’Italia e nel 1946 della Repubblica italiana. La mancata trascrizione ufficiale dell’avvenuta vendita del feudo ai Savoia da parte del Principe Ecclesiale di Lerins, fece tornare, ad alcuni abitanti del borgo, il desiderio del Principato.
Dichiarandosi, così, indipendenti dallo Stato Italiano. Per motivi soprattutto turistici venne eletto un principe e ripristinato lo stemma sovrano, la bandiera bianca e azzurra e il motto “sub ombra sedi”, mi sono riposato all’ombra.
Le dominazioni storiche hanno lasciato un’impronta importante in questo piccolo e bellissimo borgo in provincia di Imperia, nella bellissima Liguria. Da visitare l’Oratorio all’entrata del paese dedicato a San Bernardo di Chiaravalle risalente al XIII secolo.
All’interno è possibile ammirare una tela raffigurante San Rocco, Santa Lucia, la Madonna col bambino e San Bernardo attribuita ai Carrega di porto Maurizio. E la Chiesa parrocchiale di San Martino, che ospita la statua lignea della Madonna con il bambino posizionata in una nicchia e risalente al XV secolo.
Alla sinistra della Chiesa si può ammirare la residenza dei monaci conosciuta come “il Palazzo”. Oggi non ha più quasi nulla che ricorda il passato religioso, in quanto è una residenza privata. Nell’interrato dell’edificio sono ancora presenti i resti della zecca secentesca.
Un borgo che offre molte piste ciclabili del Monte Nero che permettono, a chi ama la mountain bike, di passare tra le colline e il mare. Offrono anche sentieri per lunghe passeggiate o per lanciarsi con il parapendio.
E’ conosciuto per i suoi fiori come la Ginestra seborghina e la Mimosa. Tra le preparazioni culinarie della tradizione c’è il coniglio alla seborghina. Tra i prodotti locali di spicco le olive taggiasche con cui si produce un ottimo olio extravergine e i vari derivati.
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