Lo credevano ormai estinto, è riapparso a distanza di secoli: di cosa si tratta

Di pochi giorni fa questa scoperta sensazionale. Lo credevano ormai estinto, invece è riapparso a distanza di secoli, in maniera del tutto inaspettata. Ecco di cosa si tratta.

Ricercatore fotografa specie ritrovata
Ricercatore fotografa specie ritrovata – viaggi.nanopress.it

Scoperto in maniera casuale e dopo diverso tempo diventato ulteriore oggetto di studio per la rarità che rappresenta. È l’incredibile storia resa pubblica da poco, qualcosa di assolutamente rivoluzionario. A raccontarlo proprio l’autore di tale scoperta che ora permette dopo tantissimi anni di riaprire gli studi che la riguardano.

Lo credevano ormai estinto ed invece è riapparso

Sarebbe davvero incredibile imbattersi in una clamorosa scoperta durante lo svolgimento di una banale attività quotidiana. Eppure è quanto accaduto a Michael Skvarla, direttore del laboratorio di identificazione degli insetti all’interno dell’Università della Pennsylvania.

Per raccontare questa storia dobbiamo fare un passo indietro fino al 2012, quando Skvarla altro non era che dottorando all’interno dell’Università. La sua materia di studio, quella che cataloga e analizza gli insetti, lo assorbiva completamente già all’epoca.

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Il Professor Michael Skvarla – viaggi.nanopress.it

Durante un normale giro di spesa al supermercato, nelle vicinanze dell’edificio il professore si è imbattuto in un insetto gigantesco che decise di portare a casa con sé. Come racconta lui stesso attraverso il sito web della facoltà, era infatti convinto di aver rintracciato un Neurottero, e più precisamente un “formicaleone“.

La sensazionale scoperta

Sono dovuti trascorrere diversi anni, prima che il docente si rendesse conto di aver commesso un clamoroso errore, ma anche una scoperta incredibile. Ormai diventato professore, in piena pandemia Skvarla decide di mostrare il formicaleone ai suoi studenti durante una lezione online.

È però insieme a loro che osservando nel dettaglio l’insetto, si è reso conto dell’abbaglio. Quello che in realtà credeva un formicaleone è una ‘Polystoechotes punctata‘, nota come Crisopa Gigante.

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Esemplare di Crisopa Gigante – viaggi.nanopress.it

Ad allertarli alcune caratteristiche dell’insetto a partire dall’apertura alare di 50 millimetri. Solo le successive analisi sul Dna hanno confermato l’intuizione. Sembrerebbe un normale scambio di identità di insetti, se non fosse per un piccolo particolare: la Crisopa Gigante si ritiene estinta.

Il ritorno di un insetto dell’Era Giurassica

Catalogato anch’esso come il formicaleone nell’ordine dei Neurotteri, la Crisopa Gigante è un insetto appartenente all’era giurassica: somiglia molto a quelle che noi conosciamo come falene. Dal Giurassico era riuscito a sopravvivere fino ad epoche più moderne per poi estinguersi, così si credeva, durante gli anni ’50.

Il suo ultimo avvistamento risale infatti a quel periodo nel Nord America. Le cause sono state a lungo dibattute, probabilmente dovute al mutamento e alla scomparsa di condizioni climatiche imprescindibili per la sua sopravvivenza. Una fra queste anche la maggiore attenzione al verificarsi di incendi boschivi, che sembravano essere l’ambiente ideale per il suo sviluppo.

Questa scoperta è particolarmente importante non solo perché consente di continuare a studiare un insetto così antico, ma anche perché getta nuova luce anche sull’ambiente in cui è stato rinvenuto. Di sicuro questo è il primo caso di Crisopa Gigante avvistato in Arkansas.

Skvarla si trovava infatti a Fayetteville, una cittadina sulle montagne Ozark, fino ad oggi poco studiata da questo punto di vista.  “L’entomologia è un indicatore per l’ecologia” ha dichiarato Skvarla. Questo per spiegare che il ritrovamento di un insetto che si credeva ormai estinto, potrebbe aprire nuovi scenari che farebbero capire qualcosa in più sull’ambiente in cui è stato ritrovato.

La zona di Fayetteville potrebbe essere una nascosta oasi di biodiversità, potrebbe nascondere altri esemplari non solo di Crisopa, ma di altre specie di cui si sono perse le tracce da tempo.

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Frost Museum in Pennsylvania – viaggi.nanopress.it

I dettagli della ricerca sono stati pubblicati in un articolo condiviso su “Proceedings of the Entomological Society of Washington”. Skvarla è attualmente impegnato nello studio insieme al suo collaboratore, J. Ray Fisher. Il campione di Crisopa invece fa ora parte della collezione del museo dell’Università della Pennsylvania.

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