Lancia il rezzaglio in acqua, cosa riesce a trovare in mare. Il mare come, del resto, a natura tutta è pieno di sorprese e sa stupirci come, forse, nulla al mondo. Quando quest’uomo, infatti, getta il rezzaglio in acqua, una volta tirato su, quello che trova in mare è stupefacente. Il protagonista stesso di questa storia, incredibilmente, non riesce a credere ai suoi occhi.
Quando la natura vuole, insomma, sa stupirci come niente al mondo. Per quanto oramai possiamo essere certi di conoscerla in tutte le sue sfaccettature di conoscere la flora, la fauna, le abitudini delle creature della natura, ci sarà sempre qualcosa in grado di stupirci, di affascinarci e di lasciarci a bocca aperta.
Non è un caso, del resto, che ancora oggi sui fondali marini o in foreste di angoli remoti si trovino specie animali o piante ancora sconosciute all’uomo. Il fondo del mare, soprattutto, sembra essere uno scrigno inesauribile di inestimabili tesori, ancora oggi in grado di riportare alla luce animali sconosciuti, o tesori nascosti per secoli.
Quando quest’uomo lancia il rezzaglio in acqua, infatti, ciò che scopre ha dello spettacolare. E’ il tramonto la spiaggia oramai è spopolata, i turisti, i bagnanti sono tornati ai loro appartamenti dopo una felice ma stancante giornata di sole. L’uomo, così, può dedicarsi alla sua attività preferita a quella che è un’autentica passione. Padrone della spiaggia, ormai deserta, il protagonista di questa storia può dedicarsi alla pesca.
L’uomo, però, non è uno di quei pescatori con la canna che passano ore seduti in armonia con la natura in attesa che qualche pesce abbocchi. Il nostro pescatore è uno di quelli che utilizza il rezzaglio. Si tratta di una tecnica antica di pesca, una delle più umili, di quelle che nei secoli hanno sfamato moltissime popolazioni. Il rezzaglio è una piccola rete a forma di campana, si getta in acqua grazie ad una torsione particolare del torso, una tecnica che si impara con tanta pratica, grazie a dei pesi appositamente sistemati sulla rete, una volta in acqua la campana si richiude.
E’ così che, quando viene ritirata su, la campana di rete ha intrappolato alcuni pesci che vengono prontamente tirati su dal pescatore. Il rezzaglio e la tecnica di pesca, ad esso collegata, sono conosciuti fin dai tempi antichi. Gli egiziani, addirittura, utilizzavano questo tipo di pesca e testimonianze di rezzaglio sono state trovate in dipinti antichi, affreschi e anche tra reperti archeologici.
Usato in America latina, in Brasile, a Cuba testimonia quanto sia una tecnica di pesca umile ma efficace. Quello che, però, tira fuori dall’acqua il protagonista di questa storia è incredibile. Ogni tipo di pesce, infatti, ha un suo habitat particolare, vive a determinate profondità ed alcuni si nascono letteralmente sul fondo del mare. Pescando con il rezzaglio, invece, a pochi passi dalla riva il pescatore riporta in superfice, un sarago, una spigola ed una mormora.
Proprio questi pesci rendono il tutto incredibile, pesci che dovrebbero vivere lontani dalle coste ad una certa profondità e che, invece, si scopre stiano a pochi metri dalla riva sotto i piedi dei bagnanti per tutto il giorno.
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