Utilizzando il programma di simulazione “Space engine” alcuni appassionati hanno ipotizzato come sarebbe vedere l’alba su un altro pianeta. Lo spettacolo è mozzafiato.
Avete mai immaginato di guardare l’alba fissando un orizzonte che non fosse il vostro? Ci ha provato chi ha realizzato il video “Sunrise from other planets and moons (Our Solar System)” offrendoci uno spettacolo, seppur virtuale, unico. Utilizzando il programma di simulazione “Space engine” alcuni appassionati hanno ipotizzato come sarebbe vedere l’alba su un altro pianeta. Lo spettacolo è mozzafiato.
Cos’è il sistema solare?
Ci sono molti sistemi planetari nell’universo, con pianeti che orbitano attorno alle stelle ospiti. Il nostro sistema planetario è chiamato “sistema solare” perché il Sole descrive il cardine di questo equilibrio e indica la centralità di questa stella per gli altri pianeti all’interno di un unico sistema.
Dimensioni e distanza
Pochi sanno che il nostro sistema solare si estende molto più lontano degli otto pianeti complessivi che orbitano attorno al Sole. Il sistema solare comprende infatti anche la cintura di Kuiper, che si trova oltre l’orbita di Nettuno. Si tratta di un anello scarsamente popolato da corpi ghiacciati, quasi tutti più piccoli del più popolare oggetto della cintura di Kuiper: il pianeta nano Plutone.
Al di là dei margini della Cintura di Kuiper c’è poi la Nube di Oort. Questo gigantesco guscio sferico circonda il nostro sistema solare. La Nube di Oort non è mai stata osservata direttamente, ma la sua esistenza è prevista sulla base di modelli matematici e osservazioni di comete che probabilmente hanno origine da lì. Questo guscio di materiale è spesso e si estende da 5.000 unità astronomiche fino a 100.000 unità astronomiche. Un’unità astronomica (o UA) è la distanza dal Sole alla Terra, ovvero circa 93 milioni di miglia (150 milioni di chilometri). La nube di Oort segna perciò il confine dell’influenza gravitazionale del Sole, dove gli oggetti orbitanti possono girarsi e tornare più vicini al nostro Sole.
Una o più Lune?
Genericamente quando parliamo di Luna indichiamo l’unico satellite naturale del pianeta Terra. In realtà degli otto pianeti che compongono il nostro sistema solare, Mercurio e Venere sono gli unici due pianeti senza lune. I pianeti giganti Giove e Saturno sono quelli con il maggior numero di lune del nostro sistema solare: si pensi che Giove ha ben ben 92 lune (o sarebbe meglio dire satelliti), mentre Saturno ne conta 83. In un certo senso, gli sciami di lune attorno a questi mondi assomigliano a versioni in miniatura del nostro sistema solare. Plutone, pianeta che in scala è più piccolo della nostra luna, ha cinque lune nella sua orbita, incluso Caronte, una luna così grande da far oscillare lo stesso Plutone. Inoltre, anche i più piccoli asteroidi hanno lune: tant’è che nel 2017, gli scienziati hanno scoperto che l’asteroide 3122 Florence aveva due piccole lune.
Quand’è nato il sistema solare?
Il nostro sistema solare si è formato circa 4,5 miliardi di anni fa da una densa nube di gas e polvere interstellari. La nube collassò, probabilmente a causa dell’onda d’urto provocata dall’esplosione di una stella vicina, chiamata supernova. Quando questa nube di polvere collassò, formò una nebulosa solare, un disco di materiale rotante e vorticoso.
Al centro di questa nebulosa, la forza di gravità attirava sempre più materiale. Alla fine, la pressione nel nucleo era così grande che gli atomi di idrogeno iniziarono a combinarsi e formare elio, rilasciando un’enorme quantità di energia. Così nacque il nostro Sole, che alla fine accumulò più del 99% della materia disponibile.
Anche la materia più lontana nel disco cominciò così ad aggregarsi. Questi grumi si scontrarono l’uno con l’altro, formando oggetti sempre più grandi: cioè gli attuali pianeti. L’ordine e la disposizione dei pianeti e degli altri corpi nel nostro sistema solare sono dovuti al modo in cui si è formato il sistema solare. Più vicino al Sole, solo il materiale roccioso poteva resistere al calore quando il sistema solare era giovane. Per questo motivo i primi quattro pianeti – Mercurio, Venere, Terra e Marte – sono pianeti terrestri. Sono tutti piccoli con superfici solide e rocciose. Nel frattempo, i materiali che siamo abituati a vedere come ghiaccio, liquidi o gas si sono depositati nelle regioni esterne del giovane sistema solare. La gravità ha unito questi materiali, ed è lì che troviamo i giganti gassosi Giove e Saturno, e i giganti del ghiaccio Urano e Nettuno.