In Italia, sulla costa di una delle regioni più belle, si nascondeva qualcosa che non si era ma visto. Ecco l’incredibile scoperta.
Nel nostro Paese ci sono tantissime specie di animali e di fiori che abbelliscono l’Italia. E molto spesso questi si trovano lungo le coste e fanno parte della famosissima Macchia Mediterranea.
Se ci facciamo un giro di tutta la Penisola, possiamo vedere come ci sono delle efflorescenze che sono autoctone e che si sono insediate nel territorio italiano dalla notte dei tempi.
Italia: ecco la scoperta sulla costa
Non sempre però, queste vengono individuate subito e alcuni esperti si accorgono della presenza di fiori, e anche di animali, solo in un secondo momento dopo approfonditi studi e avvistamenti.
Proprio negli ultimi giorni hanno rinvenuto in Puglia una nuova pianta che si è formata nelle acque del Salento che hanno considerato “aliena” e che potrebbe creare dei problemi alla fauna e alla flora del Mar Mediterraneo.
Il Salento è uno dei posti più rinomati della Puglia e che ogni anno viene popolato da milioni di turisti che si recano in questa parte della regione per godere delle sue spiagge e delle sue acque.
Proprio per via della bellezza dei mari cristallini e dei paesaggi caribici, questi luoghi li hanno rinominati come Le Maldive del Salento. E sono visitati anche per iniziative che si svolgono durante l’estate.
Nella città di Gallipoli, durante i mesi estivi, si tengono tantissimi concerti di artisti nazionali e internazionali, quasi sempre al Parco Gondar, ed è una meta molto abita dalla comunità LGBTQ.
Negli ultimi giorni, però, il Museo della Preistoria di Nardò, ha pubblicato sulle sue pagine social una notizia che ha lasciato tutti quanti sorpresi per via di una scoperta che hanno fatto sulla costa in Italia.
La nuova specie di orchidea pugliese
Proprio nei pressi di Porto Selvaggio, il prof. Piero Medagli con il Museo e il supporto dell’ufficio del Parco Comunale di Nardò hanno monitorizzato e mappato una nuova specie di orchidea.
Ritrovata dallo stesso prof. Medagli assieme al dott. Febo Lumare, è stata rinominata Serapias neretina Lumare e Medagli la Serapide di Nardò, in onore dei due professori e della città in cui è stata rinvenuta.
Hanno individuato la specie come ancestrale e pare che un tempo fosse presente in gran parte della costa Pugliese. Ma col tempo ha subito dei cambiamenti acquistando caratteri autonomi e peculiari.
Questa metamorfosi, secondo gli esperti, pare sia avvenuta a causa della divisione e dell’isolamento che ha causato lo svilupparsi di caratteri autonomi ed individuali con un endemismo effettivo.
Si tratta di una scoperta sensazionale, in quanto, la pianta è rimasta nascosta per anni. E solamente qualche tempo fa, con il primo avvistamento a Porto Selvaggio ha cominciato ad interessare gli studiosi del campo.
Per questo, la specie, è considerata autoctona anche se ha subito dei cambiamenti nel corso degli anni per via di adattamento al clima e al luogo in cui è cresciuta e ha continuato a vivere.