La Scalinata del Leone è una delle attrazioni più rappresentative di questo Paese. Un percorso a tappe che porta alla scoperta di pezzi importanti di storia e che si conclude con una vista magica.
Conosciamo tutti quali sono le sette meraviglie del mondo moderno: Petra, Machu Picchu, il Colosseo, il Taj Mahal, la Grande Muraglia Cinese, il Cristo Redentore e il Chichen Itza.
A questa lista ufficiale molti sono soliti inserire un’ottava meraviglia per il cui posto sono in eterna lotta la funivia Skyway del Monte Bianco e un’altra opera architettonica imponente e piena di magia.
Quest’ultima si trova nello Sri Lanka, tra le città di Dambulla e Habarane, ed è uno dei simboli più rappresentativi del Paese.
La Rocca di Sigiriya e la grande ascesa lungo la Scalinata del Leone
La famosa Rocca di Sigiriya è uno dei Patrimoni dell’Unesco presenti nello Sri Lanka. Sulla sua sommità si trova un sito archeologico che conserva le rovine di un antico palazzo risalente al periodo in cui nel Paese regnava il sovrano Kasyapa, tra il 477 e il 495 dopo Cristo.
Fin qui nulla di entusiasmante se non il fatto che per raggiungere i resti dell’edificio bisogna percorrere una lunga scalinata di ben 1200 gradini.
Il percorso per salire sulla sommità della rocca ha inizio con la visita dei giardini acquatici. Si tratta dei giardini tra i più antichi al mondo, oggi casa di molte specie di uccelli, i quali si sviluppano lungo un sentiero rettilineo e piuttosto ampio.
I giardini acquatici sono poi seguiti da quelli rocciosi che un tempo rappresentavano il centro dell’attività monastica. Le grotte scavate nella parete di roccia fungevano infatti da residenza per i monaci.
Entrambi i giardini sono caratterizzati da un sistema idraulico che rappresenta la migliore testimonianza vivente della pianificazione urbana di un tempo. Il complesso idraulico infatti è costituito da canali, dighe, ponti, fontane e pompe d’acqua sotterranee che fanno sì che tutti i canali siano pieni d’acqua durante le stagioni delle piogge.
A questo punto, inizia l’ascesa verso la cima della rocca.
Tutte le tappe della scalinata: gli affreschi
Inizialmente la lunga scalinata è costituita da alti gradoni ricavati dalla roccia stessa. Dopo aver affrontato la prima parte, una scala a chiocciola porta all’interno di una galleria ricoperta quasi completamente dagli affreschi più famosi di tutto lo Sri Lanka, Le Fanciulle di Sigiriya.
Si tratta della rappresentazione di alcune donne formose e discinte che per alcuni archeologi ritrarrebbero le amanti di Kasyapa. Gli affreschi, dai colori brillanti e ben conservati, sembrano celebrare la bellezza di circa 500 donne su una parete lunga ben 140 metri e alta 40 metri.
Secondo altri studiosi, invece, le donne potrebbero rappresentare alcune divinità del pantheon buddista. Delle 500 donne originariamente raffigurate, rimangono ben riconoscibili solo 21 fanciulle.
Il Muro dello Specchio
Subito dopo gli affreschi delle Fanciulle di Sigiriya, il sentiero prosegue verso una parete rocciosa chiamata Muro dello Specchio. Questa un tempo era ricoperta da intonaco bianco miscelato con calce, albume, cera d’api e miele che lo rendeva particolarmente lucido. Si dice che in passato fosse talmente lucido che il re poteva addirittura specchiarsi.
La Piattaforma del Leone e i resti del palazzo: l’ultimo tratto della Scalinata del Leone
Continuando l’ascesa si arriva poi alla Piattaforma del Leone, uno sperone roccioso dal quale ha inizio un’ultima rampa di scale che si snoda nel mezzo di due grandissime zampe di leone scolpite nella roccia.
Oltre alle zampe, del leone rimane ben poco. Sappiamo però che questo animale era simbolo della regalità singalese e voleva sottolineare il potere del re Kasyapa.
Un ultimo tratto che si inerpica lungo i fianchi della montagna porta finalmente alla vetta. Qui si trovano i resti dell’antico palazzo del re, fortezza e luogo di piacere al tempo stesso.
Una volta in cima il panorama che si può ammirare spazia dai giardini sottostanti alla vegetazione rigogliosa che caratterizza tutto il circondario. La fatica dell’ascesa, quindi, in qualche modo saprà di certo ricompensare gli sforzi.
Tuttavia la salita verso la cima della rocca non è consigliata se:
- si soffre di vertigini. Chi non se la sente di affrontare l’impresa è meglio che non si inoltri in questo cammino. In alcuni punti, specie in cima, potrebbe rimanere impressionato dalle altezze e dalla vista.
- si temono gli spazi stretti. In alcuni punti la scalinata è piuttosto stretta e per passare bisogna proseguire uno per volta.
- si ha poco tempo a disposizione. Per percorrere il cammino servono circa 3 ore.