La piazza che a Roma nacque dai fiori e vide le anime bruciare

Dalle origini bucoliche, alla trasformazione commerciale, fino al periodo oscurantista a quello odierno, mondano e vivace.

Piazza Campo de' Fiori
La statua di Giordano Bruno, al centro della piazza, rimanda alla sua esecuzione nel 1600 -viaggi.nanopress.it

 

È una delle piazze più iconiche della Capitale, nota per il suo mercato ma anche per secoli di storia controversa. Si dice che Campo de’ Fiori sia nata come un ritrovo lieto e felice, ma ha visto anche momenti sanguinolenti, esecuzioni in pubblica piazza ed episodi drammatici nella storia di Roma. Ogni notte accoglie tantissime anime pronte a far baldoria, attirati dai suoi locali di giorno invece è il simbolo di una romanità verace, tra le sue bancarelle e prodotti gastronomici tradizionali. Esploriamo tutte le anime di Campo de’ Fiori.

Un po’ di storia….

Campo de’ Fiori, piazza medievale nel centro storico di Roma, è una delle piazze principali della città e luogo di ritrovo preferito a tutte le ore del giorno. Ospita un mercato giornaliero ogni mattina, con prodotti locali, fiori e prelibatezze, e si anima di notte quando folle di giovani romani si riuniscono qui per bere nei numerosi bar della zona. Tuttavia, solo 400 anni fa la piazza stessa non esisteva.

Nel Medioevo questa zona era infatti un prato piuttosto che un vivace punto di aggregazione. L’area rimase sottosviluppata per molti secoli a causa della sua vicinanza al fiume Tevere, soggetto a esondazioni, anche se alcuni edifici iniziarono a emergere già durante il Medioevo: tra questi, la Chiesa di Santa Brigida (ora a Palazzo Farnese), il Palazzo della Cancelleria e Palazzo Orsini. Nel 1456 papa Callisto III avviò un progetto pubblico per organizzare e sviluppare meglio la zona da un punto urbanistico e nacque così Campo de’ Fiori.

Piazza Campo de' Fiori
Il mercato tipico di Campo de’ Fiori,che attira migliaia di visitatori da ogni parte del mondo

 

L’area si sviluppò velocemente e guadagnò terreno come centro di socializzazione, commercio e scambio tra i romani, con molte locande, ristoranti e botteghe artigiane emergenti nelle vicinanze. Si pensi a via dei Balestrari (“produttori di balestre”) e via dei Giubbonari (“sarti”) sono due dei tanti esempi di vie che circondano la piazza e a memoria degli antichi mestieri praticati nella Roma antica. Appena fuori dalla piazza, la minuscola piazza Arco degli Acetari (“arco degli acetai”) rimane in gran parte intatta e offre uno splendido scorcio sull’atmosfera originale dell’epoca. Purtroppo però, allo sviluppo commerciale di Campo de’ Fiori, questo luogo è associato anche a un momento storico molto cupo: quello dei roghi e delle esecuzioni.

Dai fiori alle condanne a morte

La statua ammantata del martire Giordano Bruno è un punto focale della piazza, testimonianza del passato meno illustre della zona. Nella piazza si tennero esecuzioni pubbliche e Giordano Bruno, frate domenicano e filosofo che sosteneva il modello eliocentrico copernicano della terra in orbita attorno al sole (in contrasto con gli insegnamenti religiosi dell’epoca) fu bruciato vivo sul rogo nel 1600. La statua, eretta nel 1889 e rivolta verso il Vaticano, ha una posa chiaramente dal significato provocatorio.

Di quel periodo rimane il ricordo, ma oggi Campo De’ Fiori è tornata alla sua convivialità. Oggi il mercato giornaliero che attira visitatori e turisti si tiene dal lunedì al sabato mattino, dalle ore 7:00 alle 14:00. La sera Campo de’ Fiori lascia spazio ai prodotti tipici per trasformarsi in uno dei fulcri della vita notturna del centro di Roma, cosmopolita, caotico ma pur sempre affascinante come pochi luoghi al mondo sanno fare.

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