La davano tutti per estinta, ma questa meravigliosa specie sembrerebbe essere ritornata. In Italia è già stata avvistata di recente in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige; adesso tocca al Lazio. Ecco qual è l’animale che ha lasciato tutti di stucco.
Chi l’avrebbe mai detto che dopo ben 22 anni di assenza questo particolare esemplare sarebbe potuto tornare a farsi vivo in Italia. Nessuno se lo aspettava, ecco spiegato lo sgomento iniziale non appena fatta questa incredibile scoperta.
Lo sbigottimento, però, ben presto si è trasformato in gioia e speranza: la rivelazione sembrerebbe annunciare il ritorno della lontra in Italia.
La davano tutti per estinta, ma la lontra ritorna in Lazio
Non si erano più avute sue notizie dall’anno 2000 tanto che era stata considerata estinta. E invece la lontra torna a far parlare di sé e lascia tutti sbigottiti di fronte al ritrovamento di alcune tracce ed escrementi, segno del suo passaggio. Tutto non lascia più alcun dubbio: questo bellissimo esemplare sembrerebbe proprio essere tornato in Italia.
La scoperta è stata resa possibile grazie a un progetto finanziato dal WWF, volto a censire le lontre. Il biologo Simone Giovacchini si è occupato questa estate di censire la presenza dell’animale nel Lazio ed è proprio in questa regione italiana che sono stati ritrovati i segni di un nuovo nucleo di lontre nelle acque del fiume Garigliano e dei suoi affluenti in provincia di Frosinone.
La splendida notizia è stata divulgata dal WWF in occasione della Giornata Mondiale dei fiumi, celebrata lo scorso 25 settembre.
Il censimento del WWF e il suo impegno per proteggere le lontre
Per la stesura di questo censimento, volto a mappare le aree dove la lontra è presente in Italia così da poterla salvaguardare, il WWF ha avuto il supporto di esperti mondiali dell’Università del Molise tra cui Anna Loy, oltre a quello di tanti appassionati e volontari. Grazie alla collaborazione di tutti, i partecipanti hanno setacciato in lungo e il largo tutto il territorio in questione, suddividendolo in griglie e poi in celle da 20 km quadrati.
Non è la prima volta che il WWF pone al centro dell’attenzione la questione della scomparsa delle lontre. Già negli anni ’80 aveva lanciato il primo allarme fondando il Gruppo Lontra Italia, monitorando la specie presente sul territorio nazionale tra il 1984 e il 1985. Dalle ricerche di allora, risultava già la scarsezza della presenza di questi esemplari.
La lontra, un animale a rischio estinzione
La lontra in questione è quella europea o euroasiatica (Lutra lutra), un mammifero che predilige vivere lungo i fiumi e i laghi. Riconoscerla è semplice: ha una pelliccia color marrone, un corpo allungato e una lunga coda affusolata. Questo animale è un ottimo nuotatore: spesso riesce a spingersi fino alla costa quando non riesce a trovare una giusta quantità di prede. Generalmente vive in tane scavate già sulle rive dalle acque dei fiumi e dal 1977 in Italia rientra tra le specie a rischio d’estinzione.
La scoperta del nucleo di lontre, tuttavia, è decisamente importante e riaccende la speranza di poter vedere di nuovo proliferare questa specie a rischio, inserita nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
In Italia, infatti, la lontra è un esemplare piuttosto raro e in Europa si contano solo tra gli 800 e i 1000 individui. I Paesi europei nei quali la sua presenza si concentra maggiormente sono la Spagna e il Portogallo, mentre è quasi nulla nelle regioni italiane di Umbria, Marche, Liguria, Lombardia e Piemonte. In Paesi come Austria e Slovenia, invece, sembrerebbe star timidamente ritornando. I principali motivi della minaccia sono tutti legati alla forte antropizzazione del loro habitat naturale.
La davano tutti per estinta, ma il suo ritorno fa ben sperare. La lontra infatti è un animale che per sopravvivere necessita di fiumi in buona salute: sembrerebbe che a contribuire alla sua presenza nel Lazio sia stata l’ottima qualità dell’acqua dei ruscelli. L’esperto in gestione di aree protette e di lontre Antonio Canu ha infatti affermato che
“Se la lontra torna a popolare un territorio è perché vi si ricreano condizioni ideali, che riguardano in particolare la sua alimentazione, con una buona quantità di pesci, e l’assenza di un rilevante disturbo antropico. Vuol dire, in soldoni, che le politiche di tutela stanno in qualche modo funzionando”.
Non ci resta che incrociare le dita.