E’ proprio vero: tutto fumo e niente arrosto! E non è semplicemente una battuta! I migliori cuochi al mondo, lavorano meglio e producono piatti per una cucina creativa se sotto l’effetto di marijuana. A detta loro lo spinello li aiuta a sopportare i ritmi frenetici di lavoro e migliora il loro spirito d’inventiva. E non stiamo parlando dell’Olanda, ormai Los Angeles sta diventando l’Amsterdam d’oltreoceano!
A dirlo è il New York Time, rispettabilissimo quotidiano che in un articolo firmato da Kim Severson parla di ‘una piccola, ma influente banda di cuochi secondo cui le loro creazioni e l’atmosfera rilassata e positiva dei loro ristoranti sono il frutto di erbe che potenzialmente ti mandano dietro le sbarre’. Insomma i cuochi per creare e per portare nei propri piatti l’originalità di nuove creazioni hanno bisogno di ‘maria‘. Il fenomeno è stato ribattezzato dai giornalisti ‘haute stoner cuisine‘, cioè la cucina di quei grandi cuochi che usano, e ammettono senza problemi di farlo, la marijuana.
Los Angeles sta diventando la culla di queste originali proposte in merito all’utilizzo della droga leggera. E’ di pochi mesi fa la notizia di un hotel in cui sono ammessi i fumatori, ma non fumatori qualsiasi, gli amanti dello spinello , insomma!
Nell’articolo del NYT sono riportate le dichiarazioni di grandi cuochi, che grazie alla sostanza stupefacente ammettono di aver avuto delle riuscitissime ispirazioni. ‘Buona musica, un po’ d’erba e buon cibo che ti fa sentir bene’: sono le parole di Roy Choi, il re dei camioncini Kogi Korean, famoso per la vendita di taco a Los Angeles, che ha paragonato la cultura culinaria che gravita attorno allo spinello a quella dell’epoca dei Grateful Dead.
Frank Falcinelli e Frank Castronovo, cuochi di chiare origini italiane, dicono che buona parte dei loro progetti meglio riusciti sono stati concepiti sotto l’effetto di sostanze che la legge non permette.
Per molti chef più che una droga la marijuana sarebbe un ingrediente: a Denver ha aperto il Ganja Gourmet, un ristorante tutto a base della nota erba. E c’è chi usa gli accessori del fumo per creare piatti speciali nella sua cucina, come il rispettabilissimo Ritz Carlton di San Francisco.
Il fenomeno del ‘haute stoner cuisine’, nasce anche dalla volontà di legalizzazione della marijuana in molti stati, almeno per scopi medici, questo favorirebbe non solo una maggior reperibilità ma anche una migliore qualità dell’erba sul mercato.
Per gli chef sarebbe come scegliere un buon vino o un buon formaggio!
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