Una fortezza del sesso a pagamento. Si chiama Dongguan, sorge in Cina, giace tra i canali, nel delta del fiume delle Perle, nella regione meridionale del Guangdong , ed una città che conta oggi 300mila prostitute, 25mila locali hard ‘camuffati’ da saune, centri massaggi, bar e discoteche, insieme a un fatturato molto elevato.
Un paradiso del sesso, come la definiscono alcuni, nonostante la prostituzione rappresenti un reato dalla fine degli anni Quaranta, con professioniste del piacere addestrate attraverso corsi professionali. Tra questi, insegnamenti di recitazione, spogliarello, ballo e travestimento. Mentre i servizi offerti, circa una trentina, devono essere concordati in anticipo.
Qualche esempio: per una prestazione standard, due ore con doppio amplesso su materasso ad acqua, i prezzi oscillano tra i 15 e gli 80 euro.
Le statistiche più recenti fanno intravedere una realtà ben nota: il 10 per cento dei lavoratori di Dongguan, al posto dell’aperitivo o della pausa caffè, scelgono di frequentare una prostituta. Tra questi troviamo boss delle multinazionali, impiegati e operai nelle catene di montaggio. Un giro d’affari settimanale che sfiora addirittura i settanta milioni di euro. Comprensibile, dunque, il perché le forze dell’ordine, il più delle volte, arrivino a chiudere un occhio di fronte a tanta evidenza e a salvaguardare l’economia del Paese.
Da anni, il ministero della Pubblica sicurezza, incalzato da masse di mogli inferocite, annuncia piazza pulita. “La pressione per chiudere un occhio – dice il capo della polizia, Cui Jian – è enorme”. Migliaia di poliziotti effettuano periodiche retate. Poi si scopre, regolarmente, che nei locali si ‘rilassano’ funzionari di partito e vertici delle forze dell’ordine, che saloni e night appartengono ai leader del potere e delle organizzazioni di categoria, o che le stesse autorità affittano interi piani di hotel e certe ragazze per tenere le riunioni politiche più delicate.. Per questo ‘l’eden‘ delle concubine cinesi è in continua crescita.
Immagino come si divertono gli sbirri durante le retate…
La città del sesso più grande del mondo in un paese dove è reato la prostituzione…mi sa che di retate non se ne vedono molte…soprattutto visto che sembra che a capo di questi locali ci siano alti funzionari!
perchè insistere con termini inappropriati?
prostituta da noi si dice escort e locale hard da noi è il parlamento.
L’Italia è molto più avanti!
W Mazzini!
Comunque meno male che si trova in Cina questa città, sennò il mio marito mi spendeva una fortuna in quel postaccio! Che schifezze!
E comunque vorrei dire al signor Riccardo di non offendere il Parlamento, perchè non sono mica tutti ladri e puttanieri dentro lì! Ci sono anche delle bravissime persone…una mia amica ne ha conosciute due alla festa del paese e le hanno fatto una buonissima impressione; uno le ha offerto anche da bere…ciao