Questa camminata nella roccia è una delle più amate del Trentino. Porta a uno degli eremi più interessanti della regione e il percorso di cui fa parte collega persino due paesi.
Tra tutte le valli del Trentino, una delle più conosciute in assoluto è di certo la Val di Non. Si tratta di una zona particolarmente pittoresca, dove la bellezza della natura si combina con la storia e le tradizioni di un luogo davvero suggestivo.
I paesaggi della vallata sono caratterizzati dalla presenza delle montagne delle Dolomiti del Brenta e delle Alpi dell’Ortles Cevedale, e da scenari incantati dati dal passaggio del fiume Noce che attraversa il territorio.
Ma non solo bellezze naturali. Da queste parti si trovano anche tesori divenuti attrazioni turistiche imperdibili, per raggiungere i quali bisogna intraprendere straordinari sentieri nel cuore della natura. Un esempio? Il Santuario di San Romedio.
La camminata nella roccia verso il Santuario di San Romedio
Se dovessimo stilare una classifica degli eremi più affascinanti incastonati tra le montagne, di certo quello di San Romedio sarebbe in cima alla lista. Questo splendido edificio su uno sperone roccioso affacciato sulla vallata, infatti, è anche uno dei luoghi più visitati della regione. Merito anche del sentiero panoramico e suggestivo che bisogna intraprendere per raggiungerlo, il quale tra l’altro è anche uno dei più semplici del Trentino e della Val di Non.
Il percorso da Sanzeno a San Romedio
Per arrivare al Santuario è necessario raggiungere il Museo Retico di Sanzeno. É qui che bisognerà parcheggiare la propria auto e proseguire a piedi. La passeggiata dura all’incirca un’ora ed è affrontabile anche dai bambini (non è possibile, però procedere con i passeggini).
Il percorso ha inizio da una passerella in legno e prosegue tra viste panoramiche sulle cime del Brenta e sulle vallate di meli sottostanti. Una volta che ci si è inoltrati all’interno del bosco, prende inizio la parte più scenografica e stupefacente del percorso.
Da qui parte infatti il tratto di sentiero scavato direttamente nella roccia, quello che spesso viene immortalato nelle foto e nei video postati sui social. Da questo momento in poi è consigliato procedere in fila per uno indossando un elmetto protettivo: le pareti rocciose sono irregolari e potrebbe essere necessario chinarsi per non sbattere contro la roccia.
Questa sorta di canyon chiamato gola di San Romedio prosegue fino al santuario, la meta ultima del cammino. Arrivati nei pressi dell’eremo, il tratto scavato nella roccia lascia di nuovo il posto al sentiero in mezzo al bosco dove è possibile trovare anche panchine per riposarsi un attimo.
L’arrivo al Santuario
Dopo aver lasciato il bosco si giungerà poi nei pressi del parcheggio del Santuario, ai piedi degli scalini che portano all’eremo di San Romedio. Si tratta di ben 131 gradoni che porteranno fino in cima alla rocca che pare abbia ammaliato lo stesso San Romedio. Per molti sarà forse la parte più faticosa del viaggio, ma ne vale davvero la pena.
Arrivati al Santuario i più potrebbero chiedersi: ma chi è San Romedio? Si racconta che Romedio appartenesse a una famiglia nobile e che abbia intrapreso la via della fede dopo un viaggio a Roma. Si dice che abbia donato tutti i suoi averi ai poveri e che si sia ritirato tra le montagne in preghiera fino a raggiungere la rocca dove oggi si trova il Santuario.
Le varianti del percorso: il giro ad anello
Dal Santuario di San Romedio si possono anche raggiungere i bellissimi laghi di Coredo e Tavon. Per poterli ammirare basta tornare sul sentiero principale e seguire il 535 per poi continuare sul segnavia 537. Camminando tra i boschi si arriverà ai due laghi. Qui ci si può fermare per un picnic, per fare una passeggiata o per far giocare i bambini.
Volendo si può ancora allungare l’escursione percorrendo il cosiddetto Viale dei Sogni, un cammino di circa 20 minuti in mezzo ai boschi che porta al centro del paese di Coredo.
Infine, per chi volesse concludere il giro ad anello competo di San Romedio (11 chilometri circa in totale in 4 ore almeno) è possibile intraprendere il Sentiero del Maestro. Quest’ultimo tratto percorribile in circa un’ora collega Coredo a Sanzeno, chiudendo così il cerchio.