Una bellissima notizia, un ritorno inaspettato dopo ben 500 anni. Avvistato in questa regione italiana, la sua presenza è molto importante per il nostro ecosistema.
È affascinante e la sua esistenza aiuta a proteggere le zone umide italiane e a stabilizzare i nostri corsi d’acqua.
La sua presenza in Italia ha da sempre suscitato diverse reazioni. Da un lato c’è chi ne apprezza la capacità di creare habitat e di aumentare la biodiversità, dall’altro c’è chi teme che possa causare danni all’ambiente circostante.
Ma la sua presenza nel nostro Paese rappresenta un’opportunità importante per il nostro ambiente e per noi, che possiamo ammirare il suo fascino e suoi comportamenti.
Avvistato in questa regione dopo 500 anni
È stato avvistato in questa regione italiana: la Toscana, vicino ad Arezzo, da alcuni tecnici che stavano monitorando dei corsi d’acqua. La sua presenza è stata confermata anche dagli studiosi dell’Anbi, Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue.
Stiamo parlando di un animale molto interessante, il castoro, il roditore più grande d’Europa.
I castori infatti, possono raggiungere delle dimensioni importanti, paragonabili ad un cane di medie dimensioni.
Il ritorno di questi mammiferi, in Italia centrale, è un segno positivo del cambiamento della natura del nostro Paese. Inoltre è il segno di un avanzamento delle capacità umane di tutela verso la flora e la fauna del territorio.
Ancor più importante è la testimonianza di un abbandono, seppur lento, di abitudini e culture predatorie nei confronti sia della stessa natura, ma anche nei confronti degli animali.
I castori sono scomparsi dal nostro paese, proprio per il loro sfruttamento eccessivo. L’utilizzo della loro carne, della loro pelliccia e dell’olio, prodotto dalle loro ghiandole, utilizzato addirittura all’interno di alcuni profumi.
La scomparsa di specie animali è sempre un aspetto negativo sia per la biodiversità del territorio che per l’alto rischio della tutela ambientale.
Le sue caratteristiche
I castori sono mammiferi semi-acquatici, dal pelo marrone o nero. Sono caratterizzati da una coda piatta e larga, utilizzata come timone per muoversi in acqua, e da denti incisivi lunghi e affilati, utilizzati per tagliare rami e tronchi.
I castori sono animali erbivori e si nutrono principalmente di corteccia, foglie, ramoscelli e gemme di alberi. Grazie ai loro denti affilati, sono in grado di tagliare rami e tronchi di grandi dimensioni.
La costruzione di dighe è la loro caratteristica più interessante. Questi animali sono in grado di costruire dighe utilizzando rami, fango e pietre, al fine di creare stagni artificiali che proteggano il loro habitat e forniscano loro del cibo.
Le dighe dei castori possono essere molto grandi, raggiungendo anche i 300 metri di lunghezza. Questi animali lavorano insieme, in gruppi familiari e, una volta costruita la diga, il castoro costruisce anche la sua tana all’interno di essa, utilizzando rami e fango.
È un animale molto laborioso e simpatico, molto goffo sulla terra e agilissimo in acqua.
La causa più accreditata in merito al suo ritorno, dopo averne valutate ed escluse altre, è il rilascio di alcuni esemplari da parte di uomini di altri paesi, nel nostro territorio. Una pratica illegale e non autorizzata, che non rispetta le regole stabilite proprio per la reintroduzione di specie estinte e le buone pratiche della conservazione della natura.
Gli effetti del suo ritorno
Il castoro quindi, è tornato nel nostro Paese, ed è stato avvistato in questa regione, la Toscana, ma non solo ad Arezzo.
Secondo gli esperti, attraverso il monitoraggio della specie, sarebbero quattro i nuclei presenti nel centro Italia, ognuno con circa una decina di castori.
Sono stati avvistati vicino al fiume Ombrone, tra Grosseto e Siena, nel Tevere umbro e tra Promano e Città di Castello.
La presenza dei castori, non provoca, a differenza di altre specie animali, nessun rischio per la sicurezza dell’uomo, anzi porterebbe a una curiosità verso i territori ripopolati dalla specie e ad un conseguente incremento del turismo.
Vediamo però quali sono gli effetti sul nostro ambiente, sia quelli negativi, che quelli positivi.
Come abbiamo già detto, sicuramente il castoro provoca dei cambiamenti e delle trasformazioni sul nostro ambiente, sul territorio e nell’ecosistema. Cambiamenti dovuti alle loro attività principali. La costruzione delle dighe, trasformate nel loro habitat, e la loro alimentazione, che rovinerebbe salici, pioppi e piante legnose, poiché rosicchiate alla base dai loro denti.
Uno degli aspetti negativi del ritorno dei castori, è in merito alla loro attività di scavo, che provocherebbe un indebolimento del terreno, aumentando il rischio di inondazioni. Inoltre ci sarebbe un forte impatto su tutta la vegetazione lungo i corsi d’acqua.
Ma ci sono anche molti aspetti positivi, come la creazione di zone umide, che potrebbero aumentare gli habitat e la biodiversità sia della flora che della fauna.
Sarà, in ogni caso, importante osservare la specie e il loro adattamento all’ambiente. Un’attività fondamentale sia per i castori stessi, per tutelare l’ecosistema in cui vivono, ma anche per proteggere gli altri animali e il loro habitat.
Bisogna sempre seguire quindi il fondamentale principio di sostenibilità ambientale, importantissimo per il rapporto uomo-natura.