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Scoperta, sull’Isola di Pasqua, la verità sul mistero delle statue giganti, i cosiddetti ‘Moai‘: Rapa Nui (questo il nome originale dell’isola, oltre che il titolo del film con Kevin Costner), è da sempre al centro di leggende e misteri, che tentano di spiegare come abbiano fatto le teste giganti ad arrivare su un lembo di terra sperduto a chilometri di distanza dalla costa. Qualcuno, nel corso degli anni, aveva addirittura chiamato in causa gli extraterrestri nel tentativo di dare una risposta al segreto custodito da questi silenziosi faccioni di pietra.
Oggi però un’equipe guidata da un antropologo dell’Università delle Hawaii e un archeologo della California State University Long Beach sono riusciti a risolvere il mistero: E.T. non c’entra, semplicemente le sculture monolitiche sono state trascinate, per mezzo di grosse funi, direttamente dalla cava dove venivano modellate fino al punto sacro dell’isola prescelto. E qui raggruppate in sette/otto esemplari, lasciate a vegliare sugli abitanti dell’isola e giunti sino a noi pressochè intatte.
Inizialmente, alcuni scienziati avevano pensato anche a un sistema di tronchi, sui quali le statue sarebbero state fatte scivolare in posizione orizzontale: ma grazie al nuovo esperimenti, finanziato dal National Geographic’s Expedition Council, i due professori hanno potuto dimostrare la propria teoria, che è stata filmata e diffusa. Nel video, si vedono 18 persone che trascinano un moai del peso di 5 tonnellate e alto 3 metri: la statua rimane in posizione verticale e viene spostata con delle corde. A sostegno di questa ipotesi, inoltre, c’è anche il fatto che le basi delle statue sono lisce, quindi fatte apposta per scivolare.
La scoperta getta nuova luce anche sulle ipotesi relative alla fine della civiltà di Rapa Nui: se prima si pensava che gli abitanti avessero tagliato tutti gli alberi proprio per trasportare le statue, ora invece gli scienziati, ora invece si pensa che gli alberi vennero distrutti da una razza di topi giunta sull’isola con i primi conquistatori.