Non c’è pace per la scienza, costretta ad affrontare di continuo nuove emergenze. Un nuovo allarme arriva adesso a causa di una invasione di rettili, viene da questo paese, scopriamola insieme.
Si parla sempre più spesso del cambiamento climatico e delle tremende conseguenze che ogni giorno si abbattono sul nostro pianeta. La scienza sempre più spesso è costretta a fornire nuovi inquietanti aggiornamenti, come la vicenda che sta tenendo banco in questo paese e che vede protagonista una specie di rettile tutt’altro che amichevole.
Invasione di rettili, lo studio che preoccupa i cittadini
C’è chi li considera eleganti, affascinanti preziosi. Sono sicuramente predatori pericolosissimi e ora anche tremendamente diffusi.
Sono i pitoni birmani e c’è un paese in particolare in cui la loro presenza è ormai diventata un autentico problema. Chiaramente parliamo degli Stati Uniti, precisamente ci troviamo in Florida.
Un allarme lanciato da diversi studiosi ed esperti che da diverso tempo ne studiano abitudini e proliferazione. Il problema è reale, si parla di vera e propria invasione e pericolo per la fauna locale.
I pitoni birmani, predatori pericolosissimi
La vicenda assume un carattere quasi grottesco se ci si ferma a pensare che in realtà questo serpente è nella lista rossa della “Unione Internazionale per la Conservazione della Natura”, che si occupa di monitorare lo stato di conservazione e pericolo di specie sia animali che vegetali.
Chi sono esattamente i pitoni birmani e perché sono pericolosi?
Appartengono alla specie dei rettili catalogati come Python e naturalmente come era facile immaginare appartengono alla categoria dei “costrittori”. Sono pericolosi per l’uomo, ma anche per diverse specie animali, basti pensare che sono in grado di inghiottire animali come un opossum in un sol boccone.
Le loro dimensioni possono raggiungere i 5 metri di lunghezza e alcuni esemplari arrivano anche fino a 70 chili di peso.
La loro origine è rintracciabile nel sud est asiatico, vivono molto bene in ambienti paludosi o comunque nelle vicinanze di fonti d’acqua, quindi anche colline a prevalenza rocciosa, valli. Come se non bastasse questo a fornire un identikit abbastanza inquietante, altra freccia al loro arco è l’essere sia resistenti all’apnea acquatica che ottimi arrampicatori. Dei killer dai molteplici talenti insomma.
Florida, l’invasione dei rettili ed i suoi rischi
Ma come avrà fatto una specie considerata “a rischio” ed inserita in una lista rossa, a creare una situazione d’allarme in Florida? La spiegazione è in realtà molto semplice.
Il pitone birmano vive in questa zona degli Stati Uniti già dalla fine degli anni Ottanta. Sono stati importati e acquistati dagli amanti dei serpenti, proprietari di giganteschi terrari. Vivono anche da molti anni nella zona paludosa della Florida nota come Everglades. Considerato il preoccupante aumento dell’esemplare, nel 2012 importarlo è diventato proibito, ma il traffico illegale di questa specie è in realtà molto frequente, così come l’altrettanto illegale liberazione degli esemplari considerati dai proprietari troppo cresciuti per una tranquilla convivenza nel terrario domestico.
Il problema principale oltre la pericolosità per l’uomo è rappresentato da due fenomeni allarmanti. Il primo è che i birmani stanno migrando anche verso altri stati americani come Georgia ed Alabama. Il secondo è il terribile danno all’ecosistema perché questi inarrestabili predatori si nutrono ovviamente della fauna locale. Gli esperti negli ultimi anni segnalano un incredibile declino di specie come procioni, opossum, linci, volpi rosse, che sono le prede preferite dei birmani.
La lotta ai pitoni birmani, il parere degli esperti
Come fronteggiarli? Chiaramente la situazione non è semplice. Il nemico principale come dicevamo è la sempre più pressante emergenza climatica. I pitoni birmani rischiano di morire solo a causa di ondate di gelo, che però a causa del surriscaldamento globale sono sempre meno frequenti nella zona in cui vivono. Si riproducono inoltre a velocità preoccupante.
Ed in natura esiste un animale in grado di tenergli testa? Gli scienziati osservano purtroppo che anche la specie degli alligatori, solitamente unici in grado di sfidarli, è sempre più in difficoltà con questi killer.
L’unica soluzione appare la caccia. Per velocizzare il processo ultimamente si ricorre sempre più spesso ad uno stratagemma: dotare esemplari maschi di localizzatori Gps. In questo modo si punta a rintracciare e cacciare le femmine birmane e rallentare così la riproduzione.