Una strana scoperta fossile è stata fatta nel Nuovo Messico: si tratta del sorprendente ritrovamento di un animale marino gigante molto antico, che risale a 300 milioni di anni fa.
Nel Nuovo Messico è stato scoperto il fossile di un esemplare che risale a circa 300 milioni di anni fa. Gli scienziati hanno dato all’animale il nome di Hibertopterus lambsdalei e sono convinti che si trattasse di una gigantesca creatura marina che si aggirava negli oceani della Terra durante il periodo carbonifero Kasimoviana.
Scoperto un’animale marino gigante
Il fossile di uno scorpione gigante, rinvenuto nel New Mexico centrale, nella Formazione Atrasado nella cava Kinney della contea di Bernalillo, è un membro degli eupteride recentemente identificato, con un’età stimata tra i 307 e i 303 milioni di anni.
L’animale marino, denominato “Hibbertopterus lamsdelli”, è stato raccolto nella parte superiore della cava Kinney 3. “Questo calcare, spesso 15-16 cm, è costituito per la maggior parte da siltiti bituminose stratificate di colore ocra, comunemente chiamate ‘letto di pesce’ perché riesce a produrre la gran parte del pesce fossile alla cava”, spiega un paleontologo.
I fossili erano conservati come degli strati di cuticola carbonizzata. Non era completamente decomposto e probabilmente si trattava di una muta che aveva percorso un breve tragitto ed era stata parzialmente compressa.
Il fossile è stato scoperto perché riguarda una specie nuova e anche perché questa specie di scorpione è molto rara al mondo, essendo la quarta ad essere trovata negli Stati Uniti.
Un rarissimo scorpione marino
Gli scopritori hanno presentato al mondo dei dati che mostrano l’aspetto esatto di questo raro “scorpione marino”. L’antico Hibbertopterus lamsdelli è pertinente agli Hibbertopteridae, una specie estinta di artropodi acquatici dell’ordine Eurypterida.
Raggiungeva 1,1 m di lunghezza e forse viveva in prossimità degli estuari, cioè nell’area di transizione tra fiume e mare. Probabilmente si nutriva di piccoli crostacei, molluschi, uova di gasteropodi e larve di invertebrati.
L’autore principale dello studio, spiega: “Gli euripteridi, noti anche come scorpioni di mare, erano artropodi acquatici cianidi dell’era paleozoica e contavano circa 250 specie. Come gli scorpioni, usano le loro piccole appendici affilate, simili a forbici, per catturare piccole prede come crostacei e vermi, pizzicandoli in modo che non possano uscire.”
Gli “scorpioni marini”, si potrebbe pensare, non hanno niente in comune dal punto di vista biologico con gli scorpioni. Sono più imparentati strettamente con aracnidi e granchi, soprattutto perché erano per lo più terrestri e non marini.
L’estinzione di massa del tardo Devoniano ha colpito circa l’82% delle specie esistenti, ma gli euripteridi vantano come “famiglia” l’artropode più grande mai trovato: il Jaekelopterus rhenaniae, che può raggiungere come lunghezza anche due metri.