É il teatro d’opera più grande d’Italia e il terzo in Europa, dopo quello di Vienna e Parigi. La sua bellezza è visibile non solo all’interno, ma anche all’esterno. La facciata in marmo bianco e rosa e le sue colonne imponenti ne fanno una delle principali attrazioni turistiche della città.
Stiamo parlando del Teatro Massimo di Palermo, una struttura imponente e maestosa, con la sua cupola dalla copertura in ferro, che ne domina la città. È sicuramente il simbolo più famoso del capoluogo siciliano.
Il teatro palermitano è un grande centro di cultura e arte, con un importante afflusso di pubblico che proviene da tutto il mondo e che abbraccia ogni fascia d’età.
Conosciamo meglio la sua bellezza e la sua storia.
Il Teatro Massimo, il più grande teatro d’opera d’Italia
La struttura del Teatro Massimo è davvero magnifica. L’esterno, concepito come un tempio, è rappresentato da due leoni bronzei imponenti, cavalcati dalle allegorie della Lirica e della Tragedia; sei colonne corinzie e in alto il fregio composto da scritture.
L’interno ha una struttura rettangolare, dove predomina un colore caldo definito “rosso ottobrino”. Qui vengono accolti gli spettatori che possono ammirare i rilievi scultorei di Salvatore Valenti, un busto rappresentante l’architetto del teatro, e due candelabri bronzei decorati con puttini.
Proseguendo all’interno troviamo la stanza “Degli specchi”, il magnifico e famoso corridoio dei grandi specchi.
La Sala Grande, opera di Ernesto Basile, accoglie la platea che dispone di un soffitto mobile particolare, concepito da una “ruota simbolica” composta da 11 pannelli in tela che compongono un fiore. Sulla ruota vediamo raffigurate delle opere pittoriche che rappresentano il trionfo della musica, realizzate da Rocco Lentini.
Un fantastico meccanismo solleva verso l’alto i petali, che consentono un’aerazione naturale dell’ambiente interno.
All’interno del Teatro Massimo, ai suoi lati, troviamo anche due strutture rotonde: da una parte la Sala Pompeiana e dal lato opposto la Sala Onu.
La storia
L’opera Falstaff di Giuseppe Verdi, con la direzione di Leopoldo Mugnone, inaugurò il Teatro Massimo il 16 maggio 1897.
Il vincitore del concorso pubblico per la progettazione del teatro fu Giovan Battista Filippo Basile, che però morì dopo due anni, così il figlio Ernesto completò la costruzione.
Il teatro palermitano dallo stile neoclassico, grande 7.730 metri, sorgeva in un luogo dove prima erano posizionate chiese e monasteri: la Chiesa di Sant’Agata, il Monastero e la Chiesa di San Giuliano e il Monastero e la Chiesa delle Stimmate. Oggi la piazza dove viene ospitato è dedicata a Giuseppe Verdi.
Prima del 1935, Il Teatro Massimo fu gestito da imprese private, per poi essere proclamato Ente Teatrale Autonomo. E dal 1974 al 1997 il teatro chiuse per un’ampia ristrutturazione.
Chiuso per 23 anni, per problemi legati ai lavori, il teatro ritrovò la luce il 22 Aprile 1998, quando venne rappresentata l’Aida di Giuseppe Verdi.
Il Teatro Massimo è anche circondato da un alone di mistero riconducibile alle sue leggende.
Quella più famosa è legata al fantasma di Sant’Agata, che si dice vaghi ancora tra le sale e i corridoi dell’edificio. Ricordiamo la sua chiesa fu distrutta proprio per costruite il teatro della città.
