Misteriose piramidi sono state scoperte in Italia nel 2001 e da allora nessuno ha mai saputo come si siano formate. Le ipotesi però sono davvero interessanti.
Parliamo di piramidi e subito la nostra mente vola in Egitto, al tempo degli antichi faraoni e di tutto quell’affascinante mondo affacciato sulle sponde del Nilo.
Eppure anche in Italia esistono delle strutture misteriose e inaspettate che richiamano proprio l’identica forma, lo stesso orientamento a est e la stessa inclinazione delle imponenti piramidi egizie. Questi edifici si trovano non lontani dal fiume Adda.
Misteriose piramidi italiane: l’Egitto accanto a Lecco
A Rovagnate, la fitta vegetazione nasconde qualcosa di letteralmente inaspettato. In Val Curone, a pochi chilometri da Lecco, si trovano delle formazioni collinari, tre nello specifico, che ricordano proprio la Piana di Giza.
Il loro posizionamento verso est e tutto ciò che ne consegue ha alimentato sempre più il mistero delle piramidi di Montevecchia. Sono molte infatti le anomalie e le coincidenze che legano le piramidi di Giza con quelle di Montevecchia.
Grazie alle osservazioni satellitari si è visto che i tre edifici infatti sembrerebbero riprodurre il posizionamento delle tre stelle della cintura di Orione. Sono disposte infatti lungo una linea retta che richiama le tre stelle Alnitak, Alnilam e Nintaka replicate dalle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino.
Gli antichi egizi erano infatti soliti rifarsi alla posizione delle stelle per stabilire in quale punto costruire le loro piramidi, così da permettere ai loro defunti di trovare facilmente la via di casa.
Il primo a scoprire il sito fu l’architetto Vincenzo Di Gregorio nel 2001. Secondo la sua teoria, un’antica civiltà avrebbe scolpito la roccia delle colline formando i gradoni che caratterizzano le piramidi di Montevecchia.
Secondo le sue osservazioni le piramidi a gradoni, modellate su colline di cui non si sa ancora l’epoca di appartenenza, avrebbero un’inclinazione massima di 44° e un’altezza che spazia dai 40 ai 50 metri.
Di Gregorio sostiene che la loro realizzazione è stata resa possibile grazie all’asportazione di centinaia di tonnellate di roccia.
Le tre piramidi di Montevecchia
Oggi le piramidi sono inevitabilmente ricoperte, in parte o del tutto, dalla vegetazione tanto da farle sembrare semplicemente colline di cipressi e querce.
La prima piramide è quella che più di tutte trasuda sacralità, forse anche grazie alla presenza di una dozzina di cipressi presenti sulla sommità e sui suoi fianchi. Per questo è anche chiamata Collina dei cipressi.
La seconda struttura, la centrale, è quella che ha più attirato l’attenzione del ricercatore ed è chiamata Belvedere Cereda.
Il motivo è semplice. Essendo la più spoglia è di conseguenza la più visibile e quella che più di tutte mostra i suoi gradoni simili alle piramidi egizie. La sua cima è piatta, proprio come tutti quegli edifici utilizzati come osservatori celesti. Proprio sulla sommità si trova un blocco di granito probabilmente appartenente a un antico santuario.
Infine la terza piramide è quella meno identificabile perché la più coperta dalla vegetazione.
Le ipotesi e le conferme della scienza
Secondo l’architetto sulla piramide centrale si trovava un antico sito astronomico di origine celtica utilizzato da queste popolazioni ancora prima dell’arrivo dei Romani.
A confermare questa tesi è anche l’astronomo e astrofisico Adriano Gaspani.
I suoi studi infatti sembrerebbero svelare l’identità delle piramidi. Si tratterebbe di santuari utilizzati per osservare e determinare i cicli lunari e le eclissi, determinanti per l’agricoltura praticata dagli antichi popoli.
L’unico modo per poter identificare approssimativamente la datazione di questi edifici è prendere in considerazione gli studi archeologici che dimostrano la presenza dei Celti nell’Italia Settentrionale intorno al VII secolo a.C.
Se consideriamo il fatto che le prime forme di agricoltura risalgono a circa 11 mila anni fa, possiamo dire che le piramidi di Montevecchia potrebbero essere collocate in un periodo storico molto vasto che va dai 3 ai 10 mila anni fa.
Ma queste sono ovviamente sono solo ipotesi.